«Il Pd scopre le distorsioni della legge Severino solo quando a rischio sospensione è un suo Sindaco. Insensibili da sempre alla mia battaglia a nome dei tanti Sindaci che si son dovuti dimettere, salvo poi essere assolti, i dem si svegliano dal torpore quando ad essere interessato è un loro compagno di partito». E' l'attacco sferrato in una nota da Enrico Costa, deputato di Azione, in merito alla vicenda del sindaco dem di Reggio Calabria, Falcomatà. «Ho presentato emendamenti e un ordine del giorno lo scorso 23 luglio accolto dal Governo - spiega Costa - per correggere la follia di condanne non definitive per abuso d'ufficio con effetti di decapitazione sulle amministrazioni comunali, ma da quel giorno ancora non si è mosso nulla. Dopo la questione Falcomatà il Pd si accorge del problema. Bene. Pur di risolverlo, accettiamo le loro convenienze anteposte alle convinzioni». «Secondo i dati Istat, i procedimenti aperti per abuso d'ufficio sfociano in condanne definitive in meno di un caso su cento e l'amministratore locale che subisce una condanna in primo grado per abuso d'ufficio, salvo rarissime eccezioni, la vede ribaltata nei gradi successivi, trasformandosi in proscioglimento», aggiunge Costa. «Prendiamo atto di questa recente disponibilità del Pd, con l'auspicio però che si arrivi a una riforma della norma sull'abuso d'ufficio che sia sganciata dagli interessi dei singoli partiti. È urgente e non dilazionabile un intervento normativo», conclude il deputato di Azione.