«La rosa è un metodo che potrebbe tornare nelle prossime settimane: una parte indica dei nomi e l'altra parte sceglie all'interno di quella rosa». Così, in un'intervista a La Stampa, l'ex ministro della Giustizia Claudio Martelli, parlando della corsa al Quirinale. «La rosa potrebbe farla il centrosinistra, lasciando al centrodestra la possibilità di scegliere. Ma anche viceversa», dice Claudio Martelli, che aggiunge: «Il contesto che si avvicina di più è quello del 1999, l'elezione di Carlo Azeglio Ciampi. Certo, siamo condizionati dall'equivalenza dei ruoli: quello di ex governatori della Banca d'Italia. E anche due personalità che, con quel passato, hanno anche guidato il governo come presidenti del Consiglio. Ma il parallelo c'è». Per Claudio Martelli, «serve un presidente non di parte, non espressione di una coalizione politica maggioritaria che peraltro non c'è. Un presidente che raccolga il massimo dei consensi». Mario Draghi, Pierferdinando Casini e Marta Cartabia: le paiono i tre candidati con maggiori chances? «Certamente sono tre candidati in grado di farcela - risponde -. Le prime votazioni richiedono una maggioranza molto larga e l'unico che potrebbe averla è Mario Draghi. Al primo scrutinio potrebbe sostenerlo sia chi non lo vuole più alla guida del governo e vuole sbarazzarsi di lui, si a chi lo vuole presidente per assicurare all'Italia una guida prestigiosa per sette anni».