Dopo lo stato di agitazione, proclamato nei giorni scorsi dai penalisti di Bari, per chiedere un accesso più semplice negli uffici giudiziari con la presentazione del green pass e senza prenotazione degli appuntamenti, ieri si è tenuto un primo incontro per affrontare concretamente la questione.

Il sottosegretario alla Giustizia, Francesco Paolo Sisto, ed il capo Dipartimento dell’organizzazione giudiziaria, Barbara Fabbrini, hanno incontrato in Corte d’appello i vertici dell’avvocatura del capoluogo pugliese. Giovanni Stefanì, presidente del Coa, e Guglielmo Starace, presidente della Camera Penale, hanno esposto le problematiche che ogni giorno affrontano gli avvocati di Bari e di altri Fori. All’incontro hanno partecipato anche il presidente della Corte d’Appello, Francesco Cassano, ed il procuratore generale, Anna Maria Tosto. Gli avvocati chiedono di poter accedere negli uffici esibendo il green pass, in modo da avvicinarsi sempre di più alla normalità, mettersi alle spalle l’emergenza sanitaria, ma, soprattutto, lavorare senza ritardi e complicazioni.

«La Camera penale di Bari – spiega il presidente Guglielmo Starace – ha proclamato lo stato di agitazione poiché, in controtendenza rispetto alla disponibilità sempre dimostrata dai Presidenti di sezione e dal Procuratore, la Presidente del Tribunale ha risposto alla nostra richiesta di modifica delle modalità di accesso agli uffici giudiziari penali in termini burocratici, rilevando che “allo stato l’emergenza è in atto sino al 31 dicembre prossimo”. Un atteggiamento che pare orientato ad inibire il prosieguo di una proficua interlocuzione con i Capi degli uffici».

L’incontro di ieri con il sottosegretario alla Giustizia ed il capo Dipartimento dell’organizzazione giudiziaria è stato valutato positivamente del presidente del Coa di Bari. «Ritengo – dice Giovanni Stefanì – che sia stato utile vedersi e far conoscere di persona il disagio che stiamo vivendo, considerato che il tema dell’edilizia giudiziaria è molto sentito a Bari. Gli avvocati sono stati dispensati dal green pass. Se noi, invece, ci sottoponiamo al controllo del certificato verde, possiamo accedere senza bisogno di appuntamento. Il problema che sembra logico e facile da risolvere, viene complicato da alcune circolari, compresa quella del ministero della Funzione pubblica. Stiamo cercando di trovare una soluzione perché si pone la questione di chi debba controllare il green pass. La problematica deve essere posta a livello nazionale in modo da migliorare la vita lavorativa degli avvocati in tutta Italia. Quanto abbiamo sollevato qui a Bari di sicuro aprirà una discussione costruttiva sulle condizioni di lavoro degli avvocati in tutti i Tribunali».

Il confronto aperto con i vertici degli uffici giudiziari baresi potrebbe portare ad un chiarimento definitivo. Di questo è convinto Guglielmo Starace. «Non siamo usciti – rileva il presidente della Camera penale - con una soluzione, ma con una proposta che possa essere compatibile con le nostre esigenze e con l’impianto normativo attuale. Mi riferisco prima di tutto alla circolare del ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta, sull’accesso agli uffici pubblici. Nei prossimi giorni faremo di nuovo il punto ed è confortante l’attenzione del presidente della Corte d’appello».