Una nuova coalizione a sostegno di Mario Draghi, che ricomponga le attuali forze intorno ai tre poli europei socialista, liberale, popolare. È la proposta del ministro della Pa Roberto Brunetta, intervistato da Repubblica, secondo cui il malessere della maggioranza nasce «dalla mancanza di un collante tra i partiti, che stanno iniziando a rispondere al richiamo della foresta, al richiamo del consenso». E «se la destra sovranista, anti-europea e No Green pass va dietro al richiamo della foresta, commette un grande errore, perché il popolo non la pensa così. Lo stesso vale per la sinistra, perché le persone chiedono stabilità e pragmatismo, non risposte ideologiche». L'azzurro è convinto che se nel centrodestra l'egemonia resta in mano a Lega e Fratelli d'Italia, «la coalizione è inevitabilmente perdente», come si è visto alle Amministrative e «lo si vedrà anche alle Politiche». E per Brunetta non sono credibili coalizioni «formate solo per ragioni  elettorali». Il ministro ritiene inoltre che le divaricazioni nel centrodestra siano aumentate: «Un centrodestra unito non c'è -afferma -, ha ragione Mariastella Gelmini». Invece servirebbe un'analisi sugli errori. «La colonna portante di ogni Paese dell' Europa è l'opinione moderata», riflette. Per questo guarda con sospetto all'apertura di Salvini a Le Pen e al comizio di Meloni con Santiago Abascal: agli occhi degli elettori moderati, ragiona ancora il ministro, «ci impedisce di essere considerati come coalizione un'alternativa credibile alla sinistra». Serve una maggioranza credibile, con partiti «all'altezza di Draghi». «Torniamo ai fondamentali», questo l'appello dell'azzurro, che si auspica un ritorno alle grandi famiglie politiche «che hanno costruito l'Europa e le sue istituzioni nel dopoguerra». E indica la famiglia dei popolari, quella liberale e quella socialista. «Queste tre culture politiche adesso - dichiara -possono ricostruire l'Italia del futuro. Con Draghi». (ANSA).