Pericolo scampato, almeno per ora, nel tortuoso percorso di elaborazione di una legge che superi l’ergastolo ostativo, come richiesto dalla Corte costituzionale. Ieri, infatti, la commissione Giustizia della Camera era riunita per adottare un testo base dal quale partire per costruire una proposta sulla scorta delle indicazioni della Consulta. Non vi è ancora riuscita ma almeno il punto di partenza non sarà la proposta di legge per “un nuovo ergastolo ostativo” a firma M5S.

Vi avevamo infatti raccontato che il presidente della commissione, nonché relatore del provvedimento, il Mario Perantoni, aveva proposto di adottare come testo base quello dell’onorevole Ferraresi, del suo stesso partito, e non un testo che fosse la summa fra tutti quelli proposti. Ciò aveva suscitato la forte critica della deputata dem Enza Bruno Bossio, prima firmataria di un’altra proposta di legge sul tema.

Ieri dunque tutto è rientrato, come ci spiega la capogruppo di Italia Viva in commissione, Lucia Annibali: «La proposta di Ferraresi è nata come reazione alla decisione della Corte costituzionale dello scorso maggio. Quindi noi ci siamo opposti ad adottarla come testo base, in quanto va contro lo spirito dell’ordinanza 97/ 2021. Se si fosse dovuti partire da una proposta per poi emendarla, si sarebbe dovuto considerare la regola per cui si adotta il testo depositato per primo, quindi quello della collega Bruno Bossio. Il presidente Perantoni ha preso atto che nessuno avrebbe appoggiato la sua proposta, tranne ovviamente il M5S e L’Alternativa c’è, e si è deciso di creare quindi un comitato ristretto all’interno della commissione per arrivare a un testo unitario».

Secondo l’ ex ministro Alfonso Bonafede, però, «il mancato recepimento della nostra proposta come testo base per la legge sul nuovo ergastolo ostativo rappresenta una inspiegabile battuta d’arresto nel cammino del provvedimento: in questa occasione sarebbe stato giusto mettere da parte tutte le strategie politiche ed essere uniti sulla proposta che porta la firma di Ferraresi». Proposta che però in effetti reca pure un titolo spiazzante: “Il nuovo ergastolo ostativo”...