«Ho appreso la notizia stamani dalla stampa. Solo alle 13.21 mi è arrivata la Pec del Consiglio dellOrdine con la richiesta dellAnm. A loro era stata trasmessa alle 11.07, poco dopo, alle 11.20, è uscita sulla stampa... Voglio solo ricordare che le richieste di procedimenti disciplinari sono atti riservati, personali che non vanno neppure allordine del giorno del Consiglio dellOrdine degli avvocati essendo di competenza del solo presidente che in maniera riservata lo comunica allinteressato». A dirlo allAdnkronos è Giacomo Frazzitta, legale di Piera Maggio, la mamma della piccola Denise, scomparsa l1 settembre 2004 da Mazara del Vallo (Trapani), dopo la notizia della richiesta, inviata al Consiglio dellOrdine degli avvocati di Marsala, da parte dellAssociazione nazionale magistrati di Palermo di una nota in cui chiede di valutare lapertura di un procedimento disciplinare a carico del penalista. «Io ho dato voce a Denise Pipitone in questi 17 anni e continuerò a farlo - ha aggiunto Frazzitta -. Lho fatto onestamente, nel rispetto delle regole. Sempre. E di questo possono essermi testimoni tutti i magistrati che si sono succeduti in questa vicenda, che per me sono stati sempre il faro e il punto di riferimento». Lintercettazione che lo riguarda e finita al centro dei riflettori, secondo il legale, è parziale. Dall'audio emergerebbero alcune frasi contro i magistrati pronunciate al telefono con una sedicente testimone del caso Denise. «In quella stessa intercettazione cito i singoli magistrati che si stavano occupando del caso, faccio nomi e cognomi attribuendo loro solo aggettivi positivi - assicura il legale -. Non ho commesso nessun reato, sto cercando Denise Pipitone e sto tentando di fare giustizia in questa storia. Non sono contro la Procura, ho piena fiducia nei magistrati che sono il nostro unico interlocutore». Alla richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura d Marsala la famiglia di Denise Pipitone si opporrà. «Non è uno sgarbo ma è previsto dal Codice se ci sono gli estremi. Lo faremo nei confronti non di tutti, ma di coloro su cui riterremo sia necessario un approfondimento. Noi vogliamo la verità ed è la magistratura lunica che può darcela. Questo fuoco amico mi amareggia e mi disorienta», conclude il legale.