«La nuova riforma della Giustizia è stata approvata alla Camera di notte il 3 agosto e poi è sparita da giornali e telegiornali. Perché? Chi conosce la mia storia sa che è un argomento che mi tocca nel profondo perché la giustizia ha sempre guidato le mie scelte di vita e quelle della mia famiglia». Lo scrive uno dei primi testimoni di giustizia, il calabrese Pino Masciari che ha aderito all'Italia dei Valori. «Oggi con la Riforma Cartabia stiamo rischiando di vedere interrompere i processi penali dopo due anni in Appello e dopo 12 mesi in Cassazione. Da questo meccanismo, per fortuna, sono esclusi i reati imprescrittibili, quelli punibili con l'ergastolo. Per alcuni reati particolarmente gravi il periodo di tempo oltre il quale scatta l'improcedibilità sale a tre anni in Appello e 18 mesi in Cassazione. L'Ue ci aveva chiesto tempi certi nei processi come requisito indispensabile per poter accedere ai fondi del Pnrr ma noi abbiamo fatto un pastrocchio». «Per dare tempi certi alla Giustizia rischiamo di invalidare i processi penali con una “cosa” chiamata “Improcedibilità”, che di fatto interrompe i processi dopo un certo periodo. In parole povere: impunità per i colpevoli. La Riforma Cartabia non affronta il problema di giungere a una sentenza definitiva in tempi ragionevoli, pone solo una data di scadenza ai processi. Non possiamo accettarlo! Abbiamo ancora una possibilità di fermare questa Riforma in Senato a settembre», conclude Masciari.