Il governo ha accolto un ordine del giorno al decreto Recovery presentato da Enrico Costa (Azione) in cui l'esecutivo è invitato a studiare le modifiche alla legge Severino, nel punto prevede la sospensione degli amministratori locali dopo la condanna in primo grado per abuso di ufficio. L'ordine del giorno, dopo aver ricordato le statistiche giudiziarie, che dimostrano come la maggior parte degli amministratori locali condannati in primo grado per abuso d'ufficio vengano poi assolti, impegna il governo «ad adottare con urgenza un'iniziativa normativa volta a modificare gli articoli 8 e 11del decreto legislativo 31 dicembre 2012, n. 235» cioè la legge Severino, «eliminando la sospensione degli amministratori locali e delle cariche regionali per condanne di primo grado non definitive per abuso d'ufficio». Il sottosegretario Deborah Bergamini ha proposto una riformulazione dell'impegno che è stata fatta propria da Costa, e quindi accolta dall'Esecutivo, in base alla quale il governo è impegnato «a valutare eventuali modifiche ai presupposti della sospensione degli amministratori locali e delle cariche regionali per condanne di primo grado non definitive per abuso d'ufficio». «È un importante passo in avanti nel rispetto del principio di presunzione di innocenza», ha commentato Costa. «Infatti secondo i dati Istat i procedimenti aperti per abuso d'ufficio si concludono con condanne definitive in meno di un caso su cento. Inoltre, salvo rarissime eccezioni, l'amministratore locale che subisce una condanna in primo grado viene prosciolto nei successivi gradi di giudizio. In questi casi, intervenendo la sospensione di una sentenza non definitiva poi ribaltata, si crea un vulnus irrimediabile, anche perché in molte circostanze nel frattempo l'interessato si è dimesso», conclude così Costa.