Francesco Di Dio, ufficialmente è morto di infarto, il detenuto ergastolano, però, presentava ematomi in diverse parti del corpo. Ma quello che colpisce di più, è un segno circolare intorno al collo. Secondo la medicina legale il decesso è sopraggiunto per mancanza naturale di ossigenazione. Ma secondo il medico legale di parte la causa della mancata ossigenazione sarebbe stata causata da una pressione. Era molto malato e aveva subito l'amputazione di un piede Francesco Di Dio aveva molte patologie, tanto da aver subito anche l’amputazione di un piede, ma lo hanno fatto rimanere in carcere, a Opera di Milano, senza concedergli alcuna detenzione domiciliare per motivi di salute. Nulla. Alla fine è morto a 48 anni il 3 giugno del 2020. Era il periodo delle indignazioni sulle “scarcerazioni”, cavalcate da taluni giornali e trasmissioni televisive. Tutto ciò ha irrigidito la concessione di benefici per motivi umanitari, una violenza mass mediatica che ha portato anche alle morti di diversi detenuti incompatibili con il carcere. Depositata denuncia alla procura di Milano Ma la vicenda di Francesco Di Dio è ancora più inquietante, non essendo emersa alcuna responsabilità. Per questo, l’altro giorno, l’avvocato Daniel Monni, ha depositato presso la procura di Milano la denuncia di Maria Rosa Cecilia Di Dio, zia di Francesco.Aveva poco più di 18 anni quando era stato condannato all’ergastolo a vita. Quando si dice che i mafiosi possono morire pure in carcere, perché tanto sono dei mostri incurabili, bisogna ricordare che ci sono storie individuali che bisogna conoscere. Arrestato a 18 anni era stato condannato all'ergastolo ostativo Francesco Di Dio, originario di Gela, era ancora adolescente con problemi di tossicodipendenza quando divenne strumento della criminalità organizzata. Ha partecipato a un regolamento di conti tra appartenenti alla Stidda e a Cosa Nostra, che aveva causato diversi morti nel 1990. Tratto in arresto appena 18enne, è stato condannato all’ergastolo. Quello ostativo. Era iscritto all'associazione "Nessuno Tocchi Caino” La sua scelta era stata quella di non collaborare con la giustizia, ma intraprese un percorso che lo ha portato a redimersi, rendendosi conto che da ragazzino si era fatto traviare dai boss della Stidda, tanto da iscriversi all’associazione del Partito Radicale “Nessuno Tocchi Caino”. Ma per la dura legge emergenziale, poi diventata ordinaria in un Paese che ha la peculiarità di essere uno “Stato di eccezione”, Francesco non può aver scampo. O fa i nomi di qualcuno relativi a fatti di 30 anni fa, oppure può uscire dal carcere solo in una bara. Così purtroppo è accaduto. Era affetto da gravissime patologie. Sembrava un bollettino di guerra il suo corpo: arteriopatia agli arti inferiori in fase avanzata che provocò l’amputazione del piede sinistro nel 2012, epatopatia HBV correlata, iperpara-tiroidismo secondario, simpatectomia lombare sinistra, formazione cistica pluriconcamerata di 3 centimetri in sede sottotiroidea paratracheale, epatomegalia in steatosi epatica. Ma non sarebbero quelle le cause della sua morte, anche se la sofferenza era palpabile e meritava diversa allocazione. Dalla denuncia emergerebbero particolari inquietanti Dalla denuncia depositata presso la procura di Milano, si legge che dalle immagini catturate nel corso dell’autopsia si evidenziano elementi che sino ad ora erano stati del tutto trascurati. Il cadavere presentava diverse macchie ipostatiche: le più significative si palesavano nel collo, nella schiena, nelle natiche e nella parte posteriore degli arti inferiori. Evidenziava, inoltre, un anomalo e acceso eritema al volto, al collo ed alla parte anteriore del torace. Ai margini della bocca era presente un liquido rossastro e ai bordi del collo era presente un anello ipostatico. La sua morte potrebbe essere stata causata da soffocamento Cosa sta a significare secondo il parere del medico legale di parte? Un qualcosa di indicibile. Secondo la denuncia depositata nella Procura di Milano, il decesso di Francesco Di Dio, in estrema conclusione, scaturisce «in un meccanismo naturale di acuta insufficienza di circolo in soggetto cardiomegalico ed affetto da arteriopatia obliterante degli arti inferiori» ma, casomai, - si legge nella denuncia – «deve essere ascritta ad un’improvvisa ed innaturale insufficienza di apporto di ossigeno che ha comportato un tentativo di compensazione di circolo da parte del cuore con fortissima elevazione della pressione». In poche parole: la sua morte potrebbe essere stata causata per soffocamento.Per dipanare ogni dubbio, sarebbe bastato vedere le immagini della videosorveglianza. I famigliari di Francesco Di Dio, hanno chiesto l’acquisizione dei filmati di videosorveglianza delle sue ultime 48 ore di vita. Ma come ha reso pubblico la signora Maria Di Dio, sua zia, non vi sono stati ancora forniti. Ma oramai è troppo tardi, le ultime vicende sui pestaggi in carcere insegnano che vanno acquisite subito, altrimenti si perdono. Intanto la denuncia è stata depositata, ora sarà la Procura a vagliare.