Il trasferimento di Cesare Battisti dal carcere di Rossano a quello di Ferrara scatena la polemica nel centrodestra. «Il pluriomicida rosso Cesare Battisti avrebbe chiesto e ottenuto il trasferimento - grazie all'appoggio della sinistra - anche perché i compagni di carcere islamici lo escluderebbero dalla vita sociale, facendolo annoiare. Come non comprenderlo? Anni e anni di latitanza - alla faccia delle vittime, dei familiari e della giustizia - gli avranno fatto passare una vita sicuramente più movimentata. Per noi, questo terrorista dovrebbe scontare la sua pena senza la minima concessione», ha scritto su Facebook il presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni. Sempre da Fdi l'onorevole Wanda Ferro annuncia un’interrogazione parlamentare per fare chiarezza sulla vicenda del trasferimento dell’ex terrorista dei Pac: «Si muove ancora il “Soccorso rosso” per il terrorista Cesare Battisti, annoiato dalla vita carceraria e disturbato dalla convivenza con detenuti stranieri. Quasi fosse il viziato ospite di un resort di lusso e non un criminale condannato all’ergastolo per quattro omicidi. Vogliamo capire – aggiunge Ferro - se e quali sono stati gli interventi politici che hanno consentito a Battisti di lasciare il carcere di Rossano, mentre la stessa solerzia non ci sarebbe stata per altri detenuti con problemi psichiatrici che, secondo quanto riferisce il sindacato Sappe, dovrebbero essere trasferiti altrove. Così come nessuno si preoccupa degli agenti di polizia penitenziaria più volte aggrediti». Dello stesso tenore le parole dell'azzurro Maurizio Gasparri, che invece ha già presentato un'interrogazione: «Battisti è un criminale che deve rimanere in carcere, non un ospite del nostro Paese da assecondare nelle sue pretese». In realtà quello di Cesare Battisti non è stato l'unico spostamento dal carcere di Rossano. Assieme a lui sono stati trasferiti dal penitenziario calabrese altri due detenuti. Inoltre nell’ultimo periodo si era creato nella sezione dell'Alta Sicurezza 2, dov'era detenuto Battisti a Rossano, un clima di possibile contrapposizione e tensione che, sfociato anche in alcuni episodi specifici, ha indotto a rivedere - anche in questo caso sulla base di pareri emessi dall'autorità giudiziaria - la sua collocazione altrove. Peraltro il trasferimento rientra pure in una più generale riorganizzazione del circuito alta sicurezza a livello nazionale, nei mesi scorsi ostacolata dal perversare della pandemia e dalle conseguenti limitazioni ai trasferimenti. Dunque nessuno appoggio politico, nessun trattamento di favore, come ribadito anche dall'onorevole dem Enza Bruno Bossio che proprio venerdì, nell'ambito dell'attività ispettiva propria di un parlamentare all'interno degli istituti di pena, aveva visitato il carcere di Rossano, in provincia di Cosenza, dove aveva anche incontrato Battisti: «La scelta di trasferirlo non ha nulla a che fare con le bandiere politiche. Semplicemente lo Stato interpreta la funzione della pena in chiave costituzionale; o dovrebbe farlo con la cultura vendicativa della Meloni? Politicizzare il trasferimento di Battisti significa strumentalizzare la questione, quando invece bisognerebbe preoccuparsi che ad ogni detenuto sia garantita una esecuzione della pena dignitosa». Per uno dei legali di Cesare Battisti, Gianfranco Sollai, «dobbiamo essere tutti soddisfatti per il suo trasferimento nel carcere di Ferrara, perché tutti dobbiamo essere contenti quando si applicano le norme previste dall’ordinamento, a tutela di tutti i cittadini. Rimane la questione dell’Alta Sorveglianza, cui Battisti sarà sottoposto anche a Ferrara; non si conoscono i motivi della decisione del settore, probabilmente sulla base del titolo del reato, ma tenuto conto del tempo decorso e che da due anni sconta la pena, riteniamo che una valutazione su Battisti doveva essere fatta. Si può declassificare la sua posizione, ci sono tutti gli estremi, non possiamo solo attenerci al titolo del reato per cui ha subito la condanna. Battisti - conclude il legale - non deve avere un trattamento diverso dagli altri, né vantaggi, ma chiediamo che anche a lui vengano applicate le norme e i principi fondamentali dello Stato italiano». Intanto l'altro legale, Davide Steccanella, ha presentato un esposto presso la Procura di Bologna contro Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del Sappe che per primo aveva dato all'Ansa la notizia del trasferimento: «Ignoro con quali modalità il segretario Sappe abbia potuto apprendere prima della famiglia stessa dell'interessato, ed evidentemente direttamente dal carcere di Rossano, la notizia dell'avvenuto trasferimento di un detenuto in regime di alta sicurezza. Sta di fatto che a causa dell'evidente gravità del contenuto del messaggio affidato alla più importante agenzia di stampa italiana, posto che si affermava che detto trasferimento sarebbe avvenuto «grazie al sostegno politico ricevuto», il ministero della Giustizia si trovava costretto a diffondere in risposta all'evidente quanto infamante accusa di abuso per sudditanza politica, un comunicato ove si affermava che le ragioni del trasferimento del detenuto erano dovute, da un lato a ragioni di tutela della di lui incolumità personale, e dall'altro a già previste rotazioni rallentate dall'emergenza Covid». Pertanto, conclude Steccanella, «ritengo che quanto avvenuto il 27 giugno 2021 (e di cui non credo si ravvisino precedenti) meriti di essere compiutamente accertato da Codesta A.G sia per le modalità con cui è stata divulgata la notizia dall'interno del carcere sia per l'evidente abuso di funzione nel diffonderla in quei termini da parte del segretario Sappe, che non è un privato cittadino ma riveste una carica pubblica ben precisa»