Giornalisti liberi di entrare, avvocati solo su appuntamento. È quanto accade a Napoli, dove una recente circolare della Procura sta facendo discutere gli avvocati. Stando al documento, il procuratore Giovanni Melillo, d'intesa con il dirigente amministrativo e dopo aver consultato il presidente del Consiglio dell'Ordine degli avvocati e il presidente della Camera Penale, ha disposto l’orario di apertura al pubblico degli uffici e degli sportelli dalle ore 8.30 alle ore I2.30. Ma se gli accessi degli avvocati presso gli uffici dei magistrati e le segreterie «saranno consentiti, oltre che per le attività prioritarie ed urgenti fissate dall'Ufficio, previo appuntamento, nella fascia oraria dalle ore 9 alle ore 13», gli accessi dei giornalisti in ufficio «sono consentiti senza alcuna autorizzazione». Una corsia preferenziale che non è passata inosservata. Stando alla comunicazione, «restano valide le altre misure organizzative già date con la Circolare numero 2 dell'8 marzo 2021. Quella circolare, dunque, tra le altre cose, stabilisce di tenere soltanto con modalità telematiche - o altrimenti differire, se non urgenti e improcrastinabili - le riunioni con altri uffici giudiziari e con gli organi di polizia giudiziaria; tenere a distanza, via telefono o con modalità telematiche, i contatti di lavoro e gli incontri con i difensori delle parti private, i consulenti tecnici e gli ausiliari della polizia giudiziaria limitandone l’afflusso in ufficio ai casi di assoluta necessità e previa richiesta di appuntamento, trasmettere le deleghe di indagine esclusivamente mediante posta elettronica; trasmettere le richieste di autorizzazione delle intercettazioni, i decreti d’urgenza, le richieste di proroga ed i relativi allegati all’Ufficio Intercettazioni utilizzando esclusivamente la posta elettronica, evitare, per quanto possibile, la circolazione del materiale cartaceo tra i vari uffici della Procura.