Domani ricorre il 43° anniversario della morte di Aldo Moro e Nessuno tocchi Caino- Spes contra spem lancia “Compresenza”, la campagna pubblicitaria, ispirata da Ambrogio Crespi e realizzata dal nipote Niccolò, a favore delle iscrizioni a Nessuno tocchi Caino- Spes contra spem.

“Testimonial” della campagna saranno persone che non sono più tra loro ma che continuano a essere fonte di ispirazione per molti attivisti dell’associazione.

Il ciclo di spot inizia con Aldo Moro e prosegue con Leonardo Sciascia, Marco Pannella e Mariateresa Di Lascia. Questi primi quattro spot dedicati alla vita e alle lotte di Nessuno tocchi Caino- Spes contra spem sono legati dal filo della trama della «compresenza dei morti e dei vivi», quel miracolo vivente del quale parlavano Aldo Capitini e Marco Pannella. L’associazione del Partito Radicale ricorda che “Starci, aderire, iscriversi”, significa dare un valore a “una politica che, così come la facciamo noi – così diceva Mariateresa Di Lascia – è anche il nostro vivere”.

Oggi viene quindi presentato il primo spot, quello con Aldo Moro. Nessuno Tocchi Caino osserva che è un modo di essere compresenti, «” presenti con” con lui, con l’essenza della sua umanità, del suo senso di giustizia e speranza che poi è ciò che ha “liberato” i suoi stessi “sequestratori”, salvandoli dalla pena di morte e dalla pena fino alla morte» Sempre l’associazione ricorda che Aldo Moro portava i suoi studenti in gita in carcere per farli riflettere sul senso della pena. Con Gustav Radbruch, si spingeva verso il superamento del carcere cercando «non un diritto penale migliore ma qualcosa di meglio del diritto penale». Il giorno del sequestro in Via Fani teneva accanto a sé sul sedile della macchina le tesi di laurea dei suoi studenti: una era intitolata “La pena come rinnovamento interiore”. Da Presidente del Consiglio, fece la legge sull’Ordinamento Penitenziario del 1975. Nessuno Tocchi Caino sottolinea che ciò è stata una rivoluzione copernicana che guarda all’art 27 della Costituzione e al superamento del “carcere cimitero dei vivi” che aveva caratterizzato la fase post unitaria, il regime fascista, i primi anni della Repubblica.

Nessuno tocchi Caino- Spes contra spem ha posto il pensiero di Aldo Moro al centro del suo Congresso, tenutosi nel carcere di Opera e raccontato nel libro “Il viaggio della speranza”. «Mai lo Stato, nel nome di Abele, può divenire Caino, pena una eterna logica della vendetta. Quando lo Stato non viola il sacro limite, quello del Diritto, anche Caino può incarnare il cambiamento, esprimere lo spirito vitale del mondo, divenire costruttore di città», conclude l’associazione.