Le casse di Rousseau sono vuote e lAssociazione di Davide Casaleggio scarica i vertici del Movimento per creare una «piattaforma laica». «A fronte dellenorme mole di debiti cumulati dal Movimento 5 Stelle nei confronti dellAssociazione Rousseau e della decisione di chi ritiene di essere il gruppo dirigente del Movimento di impartire ai portavoce un invito diretto a violare espressamente lo Statuto stesso del Movimento, omettendo diversare, già dal mese di aprile, il contributo stabilito per i servizi erogati, questa mattina abbiamo dovuto comunicare a tutto il personale di Rousseau che siamo costretti ad avviare le procedure per la cassaintegrazione», è l'annuncio dellAssociazione Rousseau sul Blog delle Stelle. «Oggi non è più possibile, infatti, sostenere le spese necessarie per il personale che lavora quotidianamente ai 19 servizi di cui il Movimento 5 Stelle usufruisce», si legge nel post. «Nonostante tutto, noi seguiteremo - nel limite del possibile e per rispetto verso tutte le persone che credono nel progetto - a fare la nostra parte onorando i nostri impegni, come sempre. A tal fine, manterremo la piattaforma attiva applicando ovviamente pesanti ridimensionamenti. Da parte nostra, proseguiremo nellonorare i patti fino a che non siano consensualmente modificati da soggetti legittimati a farlo, nel rispetto delle regole che la comunità del Movimento ha deciso di darsi», prosegue lAssociazione fondata da Davide Casaleggio. «Rousseau diventerà uno spazio aperto, laico e trasversale. Uno spazio per dare voce a tutti coloro che vorranno aggregare persone attorno a battaglie, temi o proposte. Uno spazio che ha lambizione di realizzare la più grande "lobby" dei cittadini attivi», spiega Rousseau. «Lavoreremo per costruire un potente media civico che sia in grado di attivare, da una parte, concrete azioni di partecipazione attiva e di cittadinanza digitale e dallaltra, di incubare quelle nascenti composizioni civiche che diventeranno protagoniste dello scenario politico del futuro», si legge ancora nel post. «Partiremo con un nuovo progetto e con nuovi attori protagonisti, ma non sarà facile. Dovremo risolvere tutti i pesanti problemi economico-finanziari che ci sono stati addossati e trovare strategie di sostenibilità per il futuro».  «Nonostante tutto, noi seguiteremo - nel limite del possibile e per rispetto verso tutte le persone che credono nel progetto - a fare la nostra parte onorando i nostri impegni, come sempre. A tal fine, manterremo la piattaforma attiva applicando ovviamente pesanti ridimensionamenti», prosegue la nota. «Da parte nostra, proseguiremo nellonorare i patti fino a che non siano consensualmente modificati da soggetti legittimati  a farlo, nel rispetto delle regole che la comunità del Movimento ha deciso di darsi. Nei prossimi giorni comunicheremo con trasparenza - sia agli attivisti che ai portavoce che sono tenuti ancora oggi a contribuire al sostentamento di questi stessi servizi - le modalità attraverso cui svolgeremo queste attività. La situazione è difficile e ci lascia ingiustamente sulle spalle un peso enorme, ma la nostra missione non si fermerà», prosegue lassociazione. «Sinceramente, non avremmo mai immaginato di dover vivere una situazione di questo tipo. È avvilente dover mandare in cassa integrazione le persone che, in questi anni, hanno lavorato con sacrificio e dedizione assoluta per consentire ad altri di entrare nelle istituzioni e dovergli dire che il motivo di tutto questo è la mancanza di rispetto delle regole e di quei principi etici e morali che sono alla base del progetto, per il quale quelle stesse persone sono entrate nelle istituzioni. Abbiamo pensato fino allultimo che si sarebbe usciti dallambiguità e dal cerchiobottismo per risolvere i problemi in modo concreto, ma non è successo», si legge ancora nel post. «Sarà un futuro difficile e in salita, ma coerente, sfidante e intellettualmente onesto come siamo sempre stati. Oggi siamo a terra, ma ci rialzeremo perché noi siamo Movimento», conclude la piattaforma fondata da Davide Casaleggio.