La maggioranza si spacca sulla proposta di Forza Italia e Italia Viva di istituire una Commissione d’inchiesta sul lavoro della magistratura, contro la quale si sono schierati il Pd e i Cinque Stelle. Lo scontro è avvenuto in Commissione giustizia, dove i due partiti hanno chiesto la calendarizzazione della proposta di legge per l’istituzione di una commissione parlamentare d’inchiesta sull’uso politico della giustizia. Proposta che ha suscitato la disapprovazione dei colleghi di maggioranza, secondo cui sarebbe inaccettabile interferire nel campo della magistratura, sul cui lavoro, hanno evidenziato, la parola tocca al Consiglio superiore della magistratura.

«La divisione dei poteri non è un optional e l’indagine parlamentare è necessaria proprio per far luce su vicende nelle quali appaiono evidenti ingerenze della magistratura nella politica», ha commentato Matilde Siracusano, deputata di FI in Commissione. «Serve ha aggiunto - un’operazione verità a favore dei cittadini, per preservare la democrazia, e soprattutto a beneficio della magistratura, di coloro che fanno con rigore e serietà il proprio lavoro, come hanno chiesto al presidente della Repubblica Mattarella in una lettera ben 67 magistrati italiani».

Per i deputati grillini si tratta però di una proposta inaccettabile. «Nel nostro Paese esiste la separazione dei poteri e la magistratura ha i propri organi di autogoverno e di controllo, così come stabilito dalla Costituzione. Si tratta di principi fondamentali a cui non possiamo in alcun modo venire meno. È evidente che da parte nostra non potrà mai esserci alcun avallo a proposte come quelle avanzate da Forza Italia», hanno commentato Giulia Sarti ed Eugenio Saitta. Dichiarazione alla quale ha fatto eco quella di Anna Rossomando, responsabile giustizia dei dem. «La separazione dei poteri è alla base della cultura delle garanzie, per questo la proposta di istituire una Commissione d’inchiesta sul lavoro della magistratura può essere archiviata come una boutade. Quando si vuole strafare, perdendo di vista i fondamentali, il rischio è finire sul fronte opposto. Sulla giustizia concentriamoci su provvedimenti utili e urgenti, come le riforme del processo civile, penale e del Csm». E per il piddino Michele Bordo, «il Parlamento non può fare un’indagine sul lavoro fatto dalla magistratura in questi anni - ha dichiarato -. A meno che Forza Italia, Lega e FdI non vogliano che deputati e senatori rifacciano i processi dell’ultimo ventennio. Tutte le commissioni di inchiesta parlamentare hanno svolto approfondimenti su avvenimenti o fenomeni specifici, ma mai sull’attività svolta da un altro potere dello Stato. Sarebbe allora il caso che i partiti della destra abbandonassero questa iniziativa, che diversamente rischierebbe di diventare solo uno strumento per provare a condizionare la magistratura».