Lunedì 12 e martedì 13 i magistrati sono chiamati alle urne per eleggere un nuovo consigliere del Csm. È la terza elezione suppletiva in poco più di un anno. Ed è l'ennesimo effetto del terremoto provocato dal caso di Luca Palamara - l'ex presidente dell'Anm condannato alla rimozione dall'ordine giudiziario con l'accusa di aver tentato di pilotare le nomine ai vertici delle procure che ha portato alle dimissioni di sei togati del Csm. Stavolta si tratta di sostituire Marco Mancinetti, di Unicost e dunque di eleggere un consigliere nella quota destinata ai giudici. Mancinetti ha lasciato Palazzo dei marescialli nel settembre scorso appena gli è stata notificata un'azione disciplinare per comportamenti scorretti verso i colleghi che sarebbero emersi dalle sue chat con Palamara. Quattro i candidati alle elezioni di lunedì e martedì e tra loro una sola donna, Maria Tiziana Balduini, presidente di sezione al Tribunale di Roma. Se vincesse lei, per Palazzo dei marescialli sarebbe una vera svolta «rosa»: le consigliere diventerebbero sette, un risultato mai raggiunto nella storia del Csm. In corsa c'è anche il giudice di Bologna Marco D'Orazi, che da pm alla procura dei minori, sostenne l'accusa nel processo a carico di Eva Mikula, l'ex fidanzata di Fabio Savi, per concorso in uno degli omicidi della «Banda della Uno Bianca». Completano l'elenco dei concorrenti Mario Cigna, presidente di sezione al Tribunale di Lecce e Luca Minniti, giudice a Firenze. «Voteremo per una idea, per un progetto, a queste prossime elezioni suppletive per il Csm, per continuare con forza e coerenza ad indicare quelli che sono gli unici interventi strutturali che effettivamente assicureranno discontinuità rispetto ai mali della correntocrazia: voteremo dunque per sorteggio, rotazione e incompatibilità». Lo scrivono Maria Angioni, Giuliano Castiglia, Ida Moretti e Andrea Reale, i 4 rappresentanti della lista Articolo 101 che fanno parte del "parlamentino" dellAnm, in una email inviata ai colleghi in vista delle elezioni suppletive per eleggere un nuovo togato del Csm. «Linvito - proseguono le toghe di Articolo 101 - è anche a votare, in questa occasione, solo per sorteggio, o uno o due degli altri, così auspicando il tramonto anche dei santini e garantendo la piena parità di genere. Nullaltro che il sorteggio - concludono - garantisce la assoluta imparzialità, di cui il Csm ha tanto bisogno».