Non ci fu alcuna estorsione. Ed è per questo che dopo sei ore di camera di consiglio il Tribunale di Palermo ha assolto dall’accusa di estorsione il giornalista Pino Maniaci, ex direttore di Tele Jato. Il giornalista è stato però condannato ad un anno e cinque mesi per diffamazione, condanna contro la quale la difesa ha già annunciato appello. La sentenza è arrivata ieri pomeriggio: il giudice monocratico Mauro Terranovaha ha ritenuto innocente uno dei giornalisti antimafia più conosciuti in Sicilia.

Secondo l’accusa, che aveva chiesto la condanna ad undici anni e sei mesi, Maniaci avrebbe preteso favori e denaro dagli ex sindaci di Borgetto Gioacchino De Luca e di Partinico Salvatore Lo Biundo minacciandoli in caso di rifiuto di avviare campagne mediatiche negative nei loro confronti se non avessero accettato. Maniaci, difeso dall’ex pm Antonio Ingroia e da Bartolomeo Parrino, ha sempre respinto ogni accusa. «La Procura di Palermo ci fa una figura di m... Io in questi anni sono stato distrutto, volevano distruggere la mia televisione ma non ci sono riusciti. E continuerò a fare il giornalista», ha detto Maniaci uscendo dal tribunale di Palermo. «Sono stati cinque anni difficili ma ora il castello di accuse si è disgregato - dice - L’accusa di estorsione per un giornalista è molto pesante. La richiesta a 11 anni e mezzo come un Marcello Dell’Utri era molto pesante. Per Uno che ha la coscienza a posto e sa di non avere mai fatto alcuna estorsione - ha aggiunto è stato pesante, ha macchiato l’immagine di una tv». Maniaci era considerato un simbolo dell’antimafia. «Ma io non mi ci sono mai sentito, era una etichetta che mi avevano appioppato - ha spiegato - credo che tutti i giornalisti siano contro la mafia. Certo quella immagine perduta non la riprenderemo più. Noi facevamo venire giovani a fare esperienza nella Nostra tv, una cosa meravigliosa».

Esulta anche l’avvocato ed ex pm Ingroia. «Dopo una inaudita richiesta di pena per undici anni e mezzo, richiesta che solitamente si riserva ai delinquenti più spregevoli, finalmente giustizia è fatta. Dopo sei anni di un indecente linciaggio mediatico finalmente è arrivata la sentenza che ha assolto Pino Maniaci da tutte le accuse di estorsione che lo avevano ingiustamente inchiodato e distrutto in questi sei anni. L’accusa era campata in aria, io ho fatto pure il pm e una cosa del genere non l’avrei mai fatta», ha commentato. «Adesso si ristabilisce la fiducia nella giustizia del tribunale di Palermo. A me la parola persecuzione giudiziaria non piace ma sicuramente c’è stata una esagerazione è una enfatizzazione dell’accusa», ha aggiunto. «I guai di Pino Maniaci sono iniziati con le sue inchieste su Silvana Saguto - ha sottolineato -. Pino Maniaci ha diritto non solo a che gli venga risarcito il danno subito, ma che gli vengano restituiti sei anni di vita distrutta, l’onore e la reputazione professionale indegnamente cancellata. Quella di oggi è una sentenza che riconcilia i cittadini con la Giustizia del Tribunale di Palermo, ma sei anni di gogna mediatica restano e sono troppi e costituiscono un atto di accusa contro chi lo ha accusato, alcuni con leggerezza, altri con strumentalità, altri ancora in malafede. Ne è una dimostrazione - ha concluso - il fatto che il Tribunale, assolvendo oggi Pino Maniaci, ha anche ordinato la trasmissione alla Procura di un verbale dibattimentale di uno dei suoi accusatori che si era costituto parte civile contro di lui».