«Bisogna vaccinare prioritariamente gli anziani, gli over 75enni, gli over 80. È il momento di dire: "smettetela di vaccinare i giovani"». Sono queste le parole del premier Mario Draghi che durante la conferenza stampa di oggi si chiede: «Con che coscienza i giovani saltano la lista e si fanno vaccinare. Con che coscienza la gente salta la lista, si mette a rischio chi ha più di 75 anni che rischiano di morire?». «La disponibilità dei vaccini non è calata, anzi sta risalendo. Non ho dubbi sul fatto che gli obiettivi vengano raggiunti», spiega il premier. «La disponibilità dei vaccini cè. Il lavoro procede, il commissario allemergenza sta facendo bene con le Regioni», ha detto. La disponibilità dei vaccini «permette di vaccinare entro aprile tutti gli over 80», ha aggiunto Draghi. «La raccomandazione è seguire le line e guida e usare il vaccino AstraZeneca per coloro che hanno più di 60 anni di età. Il rischio di decesso è massimo per coloro che hanno più di 75 anni. Smettetela di vaccinare chi ha meno di 60 anni, i giovani, i ragazzi, gli psicologi di 35 anni, queste platee di operatori sanitari che si allargano».  «Le responsabilità» dei disguidi sui vaccini «sono di tante, ad esempio una campagna contrattuale un pò leggera. Sarà necessaria una copertura vaccinale per i prossimi anni. I vaccini vanno adattati alle varianti, ci saranno nuove gare per lavvenire. Assicuro che i contratti saranno fatti meglio», assicura il premier. «Pfizer rispetta i contratti, anzi ha dato dieci milioni di dose in più allUnione europea», fa notare.  Lobiettivo delle 500mila vaccinazioni al giorno sarà rispettato? «Sì, ho sentito il commissario Figliuolo oggi. Lo confermo», assicura Draghi.  «Ci sarà una direttiva del generale Figliuolo - fa sapere - vedremo come inserire il parametro delle vaccinazioni delle categorie a rischio tra quelli che si usano per autorizzare le riaperture». «Tutti chiedono le riaperture - riprende il premier. È normale farlo. La miglior forma di sostegno alleconomia sono le riaperture. Sono consapevole del bisogno e della disperazione, delle manifestazioni che ci sono state. Capisco il senso di smarrimento e di alienazione che cè in questa situazione». «Quanto più procedono celermente le vaccinazioni, tanto più si potrà tornare a riaprire. Parlo delle categorie a rischio», afferma, «occorre il 10% delle categorie a rischio e meno sugli altri», osserva. «Non ho una data. Ci stiamo pensando, ma dipende dallandamento dei contagi e dalle vaccinazioni per le categorie a rischio», osserva il presidente del Consiglio. «Avere delle date implica che io conosca il valore dei parametri rilevanti ad una certa data», sottolinea. «Ci sono regioni molto avanzate nella campagna vaccinale, questo influenzerà le aperture. In quelle regioni sarà più semplice riaprire», dice il premier. «Il ministro Garavaglia indica il 2 giugno? Speriamo. Io spero anche prima, ma limportanti è farsi trovare preparati e non dare la stagione per morta. Siamo pronti ad accogliere tutti i turisti stranieri in possesso di un certificato vaccinale: piuttosto che preoccuparci delle conseguenze, cominciamo a farlo», chiarisce Draghi. Quindi il passaggio sulla scuola.  «Lobiettivo deve essere di dare ai ragazzi almeno un mese di attività scolastica, che possano chiudere insieme lanno», dice il premier.  «Lho detto laltra volta per i più piccoli, lo dico ora per i più grandi. Lobiettivo è riportare tutti in classe per chiudere lanno scolastico in presenza», aggiunge.  «Il divario digitale segue il divario che c'è nel Paese, come ad esempio nellistruzione: chi non aveva infrastrutture digitali è stato più penalizzato dalla pandemia», puntualizza Draghi. Risolvere questo divario «è una delle priorità del governo».