Gentile Direttore, l’Avvocatura Toscana ed i suoi gli Ordini hanno assistito alle polemiche sulla inclusione, tra i vaccinabili, degli Avvocati, da più parti definiti senza mezzi termini “furbetti”. Questo nonostante facessero parte del più ampi comparto Giustizia, insieme ai magistrati, ai cancellieri, al personale amministrativo agli addetti alle pulizie ed alla vigilanza dei tribunali. Affronterò subito il tema, con una doverosa premessa di metodo. Nei vari articoli pubblicati, non ci si è chiesto il motivo per cui alcune regioni italiane, tra cui la nostra, abbiano aperto le vaccinazioni per tale comparto ed esclusivamente con il solo vaccino Astrazeneca. La risposta era semplice. Vi erano state delle puntuali indicazioni, da parte del Ministero della Salute - v. raccomandazioni Ministero salute dell’8 febbraio 2021 - di utilizzarlo per taluni comparti del settore pubblico, alcuni già individuati: Università, Pubblica Istruzione, Forze Armate e di Polizia; altri definiti, semplicemente, come “essenziali” e da specificare nei singoli piani regionali. La causa della scelta era la limita possibilità di impiego di Astrazeneca. Difatti, per le indicazioni dell’AIFA , tale vaccino era somministrabile solo alle persone di età compresa tra i 18 ed i 55 anni, con esclusione di ogni altra. La nostra Regione, come altre, individuò, tra gli essenziali, il comparto Giustizia. Sia, pertanto, chiaro a tutti che nessuno degli appartenenti a tale comparto e, meno che mai, gli Avvocati ha sottratto una sola dose di vaccino a qualsivoglia appartenente alle categorie più a rischio ed in specie alle persone anziane ed ai vulnerabili. Ci dispiace per gli urlatori, da sempre alla ricerca di scoop, ma in questa storia non ci sono “furbetti” ma una precisa scelta di politica sanitaria, fatta sulla base di precise indicazioni scientifiche.Tale quadro iniziale si è poi evoluto. E’ di dieci giorni fa la indicazione del Ministero della Salute di estendere la possibilità di somministrare Astrazeneca ai soggetti ricompresi nella fascia di età fino a 65 anni. E’ di martedì 9 Marzo quella di autorizzarne l’impiego anche per le persone di età superiore ai 65 anni, con esclusione dei soli soggetti estremamente vulnerabili. La Regione Toscana ha subito modificato, nel nuovo quadro, il proprio piano vaccinale. Ciò ha comportato, oltre alla previsione di ultimare la vaccinazione dei comparti già avviati, tra cui quello giustizia, anche l’estensione della somministrazione di tale siero a quelle categorie di soggetti che, in via precauzionale, ne erano state, fino ad oggi, correttamente escluse. Non ci sono stati perciò “furbetti” e deve far riflettere che si definisca tale chi tutela e garantisce, ogni giorno l’effettivo esercizio del diritto di difesa da parte di ogni singolo cittadino e rientra a pieno titolo nel comparto Giustizia: l’avvocato. *Presidente Unione Distrettuale Ordini Forensi della Toscana   Gentile avvocato, la ringrazio per questa lettera della quale condivido ogni singola virgola. In queste settimane il Dubbio ha provato a spiegare che la richiesta di vaccinare gli avvocati nasceva dall’esigenza di di tutelare l’Articolo 24 della nostra Costituzione: altro che furbetti. La ringraziamo per l’aiuto che ci ha fornito in questa “titanica” impresa. Non c’è dubbio che questa vicenda mette in evidenza una narrazione piena di pregiudizi e del tutto negativa nei confronti degli avvocati. Siamo certi che col tempo riusciremo a rovesciarla, Davide Varì, direttore de Il Dubbio