Conte, Di Maio, Crimi, Fico, Calenda, Fratoianni e persino Giorgia Meloni. È lungo, lunghissimo, l'elenco dei leader politici che hanno inviato pubblicamente un messaggio d'auguri a Enrico Letta. Eppure, tra tutti quei nomi, a saltare all'occhio è solo uno, quello che non c'è:  Matteo Renzi. Certo, qualsiasi messaggio sarebbe stato interpretato male, con ilarità o sprezzo, ma tacere potrebbe non essere la soluzione migliore. Soprattutto perché nel discorso d'insediamento il neo segretario ha chiamato in causa il leader di Italia viva, con grande sportività, come uno dei possibili alleati con cui interloquire. Non solo, il nuovo inquilino del Nazareno ha fatto propria anche una storica battaglia del renzismo, rilanciandola come obiettivo prioritario del Pd: lo ius soli Forse l'imbarazzo per quell'«Enrico stai sereno» - pronunciato da Renzi poco prima di fargli lo sgambetto nel 2014 e rimasto per sempre il simbolo di una certo modo spocchioso di fare politica - è ancora troppo forte per pensare di recuperare con un biglietto d'auguri. Così, il senatore di Rignano sull'Arno affida il compito a Ettore Rosato, generale di rango di Italia viva. «Buon lavoro Letta e al Pd da me e da tutta Italia viva. Molte le cose che possiamo e dobbiamo fare insieme. Se la strada sarà di riformismo e concretezza ci riusciremo. Intanto mettiamo tutte nostre energie a sostegno di Mario Draghi e del governo per affrontare emergenza», dice l'esponente renziano. Parole di rito, come è ovvio che sia, che poi dovranno trovare riscontri pratici, confrontandosi non solo col Pd ma anche con l'altro pilastro dell'alleanza: il Movimento 5 Stelle. E sia Conte, che Letta, hanno buone ragioni per approcciarsi in maniera guardinga al senatore Renzi. Ma oggi è solo il giorno delle congratulazioni e non è il caso di far polemica. Solo gli auguri al nuovo segretario. E magari l'ex premier, quello che prese il posto di Letta a Palazzo Chigi, avrà scelto il basso profilo, limitandosi a un messaggino privato, per evitare di finire impallinato dai commentatori maliziosi. O forse si congratulerà col capo del Pd più tardi, con P.s. alla sua E-news. L'unica certezza, a quattro ore dall'elezione del segretario, è il silenzio.