Italia viva torna all’attacco sul fronte giustizia. Nel mirino la riforma della prescrizione voluta da M5s. Con un emendamento al decreto Milleprorghe in esame alla Camera, a prima firma Lucia Annibali e sottoscritto anche da Marco Di Maio e Mauro Del Barba, si chiede di "congelare" le nuove norme fino a fine 2021. Si legge nell’emendamento: «Art. 8-bis. (Sospensione dell’efficacia dell’articolo 159 del codice penale e disciplina transitoria) - A decorrere dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto e fino al 31 dicembre 2021 è sospesa l’efficacia delle disposizioni di cui all’articolo 159 del codice penale». E ancora: «Il corso della prescrizione rimane sospeso in ogni caso in cui la sospensione del procedimento del processo penale o dei termini di custodia cautelare è imposta da una particolare disposizione di legge, oltre che nei casi di: a) autorizzazione a procedere, dalla data del provvedimento con cui il pubblico ministero presenta la richiesta sino al giorno in cui l’autorità competente la accoglie; b) deferimento della questione ad altro giudizio, sino al giorno in cui viene decisa la questione; c) sospensione del procedimento o del processo penale per ragioni di impedimento delle parti e dei difensori ovvero su richiesta dell’imputato o del suo difensore. In caso di sospensione del processo per impedimento delle parti o dei difensori, l’udienza non può essere differita oltre il sessantesimo giorno successivo alla prevedibile cessazione dell’impedimento, dovendosi avere riguardo in caso contrario al tempo dell’impedimento aumentato di sessanta giorni». Recita ancora l’emendamento di Iv: «Sono fatte salve le facoltà previste dall’articolo 71, commi 1 e 5, del codice di procedura penale; d) sospensione del procedimento penale ai sensi dell’articolo 420-quater del codice di procedura penale; e) rogatorie all’estero, dalla data del provvedimento che dispone una rogatoria sino al giorno in cui l’autorità richiedente riceve la documentazione richiesta, o comunque decorsi sei mesi dal provvedimento che dispone la rogatoria. Il corso della prescrizione rimane altresì sospeso nei seguenti casi: a) dal termine previsto dall’articolo 544 del codice di procedura penale per il deposito della motivazione della sentenza di condanna di primo grado, anche se emessa in sede di rinvio, sino alla pronuncia del dispositivo della sentenza che definisce il grado successivo di giudizio, per un tempo comunque non superiore a un anno e sei mesi; b) dal termine previsto dall’articolo 544 del codice di procedura penale per il deposito della motivazione della sentenza di condanna di secondo grado, anche se emessa in sede di rinvio, sino alla pronuncia del dispositivo della sentenza definitiva, per un tempo comunque non superiore a un anno e sei mesi. 5. I periodi di sospensione di cui al comma 4 sono computati ai fini della determinazione del tempo necessario a prescrivere dopo che la sentenza del grado successivo ha prosciolto l’imputato ovvero ha annullato la sentenza di condanna nella parte relativa all’accertamento della responsabilità o ne ha dichiarato la nullità ai sensi dell’articolo 604, commi 1, 4 e 5-bis, del codice di procedura penale. 6. Se durante i termini di sospensione di cui al comma 4 si verifica un’ulteriore causa di sospensione di cui al comma 3, i termini sono prolungati per il periodo cor- rispondente. 7. La prescrizione riprende il suo corso dal giorno in cui è cessata la causa della sospensione. 8. Nel caso di sospensione del procedimento ai sensi dell’articolo 420-quater del codice di procedura penale, la durata della sospensione della prescrizione del reato non può superare i termini previsti dal secondo comma dell’articolo 161 del presente codice. 9. Il corso della prescrizione è interrotto dalla sentenza di condanna o dal decreto di condanna». «Sul tema della giustizia serve necessariamente una discontinuità, anche tenendo conto del fatto che la relazione sullo stato della giustizia in Italia del ministro Bonafede non è stata presentata in Parlamento perché non avrebbe ricevuti i voti necessari. Serve una cultura giuridica diversa per il bene del Paese», commenta al Fattoquotidiano.it la deputata di Iv Lucia Annibali. Per Annibali «la modifica della riforma della prescrizione  - resta un punto dirimente», su questo «si è verificato uno scontro politico e non possiamo permetterlo».