«C’è bisogno di una campagna vaccinale che fermi la strage di anziani che continuano a morire nelle Rsa o in un letto d’ospedale »

Segretario Ragazzini, il governo in queste ore sta vivendo momenti cruciali che potrebbero avere ripercussioni anche sulla vita dei pensionati, soprattutto in riferimento alla pandemia.

Ciò che sta succedendo ci preoccupa e non poco, non soltanto per l’instabilità che sta caratterizzando la scena politica, ma soprattutto per le conseguenze che ciò potrebbe avere a danno dei nostri anziani, sia in termini di decisioni su pensioni e welfare, sia per ciò che concerne le vaccinazioni. Dal giorno in cui abbiamo avuto a disposizione il vaccino per fermare questa pandemia, ci siamo battuti affinché lo stesso venisse utilizzato innanzitutto per salvare la vita dei più fragili, anziani e non autosufficienti. Abbiamo cercato di portare le nostre istanze all’attenzione del governo e delle autorità preposte per evitare che continuasse questa strage infinita che sta interessando gli anziani, e nonostante le nostre reiterate richieste, ci troviamo ancora in una situazione di impasse che sta mettendo a rischio la vita dei nostri pensionati.

Nella fase pandemica che stiamo vivendo, l’unica vera arma che abbiamo a disposizione è il vaccino, oltre naturalmente al rispetto delle norme sull’uso delle mascherine, sul distanziamento e sul divieto di assembramenti, ed è per questo che il governo deve porre tra le sue priorità il tema della vaccinazione, con una programmazione seria e veloce che porti il Paese fuori dall'emergenza e salvi la vita degli anziani che, anche in queste ore, continuano a morire nelle Rsa o in un letto d'ospedale.

Voi dite al governo di accelerare sulle vaccinazioni per fermare questa strage. Pensate che ci siano delle colpe da imputare proprio al governo per quanto riguarda i ritardi che si sono verificati e che rischiano di ripetersi?

Noi non vogliamo e non possiamo entrare nel merito di questa sterile polemica per stabilire chi abbia colpe e chi non ne abbia. Per noi la cosa che conta e che abbiamo voluto sottoporre al governo è che bisogna fare presto per fermare quella che, secondo noi, è una vera e propria strage di anziani nel nostro Paese, cosa che nelle prossime settimane potrebbe acuirsi ulteriormente, proprio a causa dei ritardi nella messa in opera del piano vaccinale.

Ora non abbiamo più tempo da perdere: ogni giorno, ogni ora ed ogni altro minuto che passa rischia purtroppo di tradursi in una drammatica conseguenza in termini di perdita di vite umane. Abbiamo verificato che, soprattutto nella fascia degli over ‘ 60, da inizio pandemia si è concentrato il 95,6% dei decessi, e questo significa che se davvero vogliamo uscire rapidamente da questa situazione e tornare il prima possibile alla normalità, è indispensabile lavorare a ritmo serrato, lottando contro il tempo per salvare la vita dei più fragili. E’ per questo che torniamo ad appellarci con forza al governo ed alle autorità competenti perché ciascuno di noi faccia tutto il necessario per portare rapidamente il Paese fuori dall'emergenza: non è possibile continuare in questa situazione inaccettabile fatta di continui ritardi che vanno a drammatizzare ulteriormente questa terribile fase pandemica.”

Segretario, quando Lei afferma che “ciascuno deve metterci il proprio per superare la pandemia”, fa intravedere una sorta di collaborazione col governo.

Si, è così: noi, come Fnp, e ancora di più come Cisl, ci siamo resi disponibili fin da subito nel voler contribuire a raggiungere questo obiettivo, e ciò attraverso un patto sociale che, come ha detto con chiarezza anche Annamaria Furlan, possa riportare al centro dell’azione politica la persona e il lavoro come indicato, peraltro, anche da Papa Francesco nell’enciclica “Fratelli Tutti”, senza perderci ulteriormente in lunghe crisi ed estenuanti trattative che il Paese in questo momento non può proprio permettersi.

Su quali basi e con quali prospettive avete intenzione di avviare questo dialogo col governo?

Noi come Cisl abbiamo presentato 10 punti per il rilancio del Paese, soprattutto per impiegare al meglio tutti i fondi del “Next Generation EU” e per scongiurare nelle prossime settimane la disperazione di chi rischia di perdere il lavoro; come pensionati, invece, abbiamo fatto e continueremo a fare la nostra parte per tenere visibili i nostri obiettivi: un piano vaccinazioni che non discrimini nessuno; una legge per la non autosufficienza; la riorganizzazione ed il rilancio del nostro sistema di welfare nelle sue componenti sanitarie, socio- sanitarie e socio- assistenziali; una riforma fiscale che faccia in modo che ciascuno possa concorrere alle sfere pubbliche in ragione della propria capacità contributiva; il ridisegno della previdenza, cosa per la quale voglio sottolineare l’importanza dell’insediamento, qualche giorno fa, della Commissione di studio sulla spesa previdenziale e assistenziale, che dovrà contribuire alla separazione tra previdenza e assistenza, mettendo fine una volta per tutte alla narrazione secondo la quale le misure a favore dei pensionati comporterebbero penalizzazioni a carico dei giovani. E’ per tutto questo che, dopo aver individuato formule politiche che consentano di avere un Governo stabile, ci auguriamo sia possibile avviare un confronto serrato per costruire un patto sociale con cui gestire il processo di cambiamento di cui abbiamo bisogno tutti.