"La diffusione di un'adeguata cultura dell'organizzazione tra i magistrati e la riduzione dei tempi della giustizia sono questioni essenziali per il miglioramento del servizio giustizia, ma occorrono, perché il fine sia realizzabile, regole processuali idonee e sufficienti risorse, rifuggendo al contempo da logiche produttivistiche pericolose per l'effettività dell'indipendenza dei magistrati e per la qualità delle loro decisioni". Lo sostiene la giunta dell' Associazione nazionale magistrati. "Di fronte ad una domanda di giustizia elevatissima, gli importanti risultati già raggiunti in termini di riduzione delle pendenze sono in gran parte imputabili allo straordinario impegno dei magistrati, che operano tra numerose difficoltà a condizioni legislative e organizzative date. Spetta ora alla politica mettere a punto, anche e soprattutto in vista di un oculato impiego delle risorse finanziarie del Recovery fund, le riforme normative ed organizzative capaci, appunto perché sostenute da un significativo sforzo finanziario, di avviare rapidamente a soluzione i nodi strutturali del servizio giustizia".