Un ultimo saluto per le vie della città. Roma, oggi a lutto, si stringe a Gigi Proietti, l’attore scomparso all’alba di lunedì nel giorno del suo ottantesimo compleanno, per un lungo e commovente abbraccio. Il feretro, scortato dalle forze dell’ordine, partito dalla clinica Villa Margherita sulla Nomentana, dove il grande mattatore si è spento, ha raggiunto il Campidoglio per un saluto, anche da parte dell’Assemblea capitolina, rappresentata dal presidente Marcello De Vito, che oggi sostituisce la sindaca Raggi, a casa per Covid. Dopo una sosta, il feretro è arrivato al Globe Theatre, il teatro shakespeariano fortemente voluto da Gigi Proietti che sarà intitolato all’attore. Ad attenderlo le maestranze, che hanno omaggiato con un lungo applauso il passaggio della salma. Il corteo prosegue verso la Chiesa degli Artisti per le esequie blindate e in forma strettamente privata a causa dell’emergenza covid. Saranno solo 60 le persone che potranno sedersi nella Chiesa di Piazza del Popolo. Per evitare assembramenti nella piazza del Valadier, ma anche in via del Corso, su piazzale Flaminio e una parte di Villa Borghese, ingressi chiusi e spazi interdetti ai cittadini e alla circolazione. Purtroppo in epoca di pandemia gli sarà negato il bagno di folla di un popolo che ha amato e seguito Gigi Proietti a teatro, in televisione, al cinema. Come era accaduto per Alberto Sordi e Fabrizio Frizzi. Ma fuori dalla chiesa molti fan sono arrivati alle prime luci dell'alba. «Abbiamo dormito qui, siamo qui per lui», «Gigi era il numero uno, con lui se ne va un pezzo di storia, nessuno lo dimenticherà», dicono alcuni.  Sul muro della chiesa degli Artisti un messaggio che recita «a te, oh re del palcoscenico, un regno fatto di scene, battute, copioni, luci e di un sipario che si è chiuso per te, per l’ultima volta. Buon viaggio Gigi». «Quello che provo oggi è una sensazione di sgomento. È come se si fosse spenta una luce. Gigi aveva la capacità di farti sentire meno solo, protetto», dice Alberto Angela durante la lunga diretta che Rai Uno sta dedicando ai funerali. L’attore romano aveva lavorato con Alberto Angela partecipando ad alcuni programmi tv. L’ultima apparizione nella puntata di Ulisse dedicata a Elisabetta II. Ed ha ricordato ancora: «Gigi è stato come una divinità... che è scesa improvvisamente dall’Olimpo. Un uomo colto, un intellettuale del popolo, un uomo grande e umilissimo. Impossibile dimenticare l’interpretazione dell’Orazione funebre di Antonio per la morte di Cesare che declamò nella puntata di Ulisse consacrata a "Cleopatra, la regina che sedusse Roma"».