Mentre il premier Giuseppe Conte verga lennesimo Dpcm con linchiostro simpatico in modo che evapori lasciando carta sempre bianca in presenza di distinguo e contrasti, il virus non accenna a diminuire e di nuovo, inesorabilmente, ci costringe a rinchiuderci in casa. Sono molti quelli che - non sempre ingenuamente - invitano a guardare al resto dEuropa per dire che non stanno meglio di noi. Vero. Se alziamo gli occhi oltre le nostre frontiere vediamo Angela Merkel - a guida, si badi, guida uno Stato federale - che avvia un lockdown temperato come deve fare un Cancelliere: cioè ordinandolo. La stessa cosa avviene in Francia con Macron; in Gran Bretagna con Boris Johnson, in Spagna con Pedro Sanchez. Solo da noi il balletto infinito dello scaricabarile delle competenze manifeste e dellimpopolarità sottaciuta, produce rallentamenti o stallo. Colpa di sistemi istituzionali e politici diversi, si dirà. Anche qui: vero. Ma cè pure unaltra ragione, fondamentale, che il Covid scoperchia e mette a nudo: limpossibilità di usare il populismo per governare. Chi maneggia quel meccanismo ottiene leffetto contrario dellazione di governo, che è decidere e scegliere. Garantisce inconcludenza che sfocia nella paralisi. Il populismo che va a braccetto della demagogia non è mai ricetta giusta. Però quando incrocia situazioni emergenziali diventa esiziale: una zavorra che spinge verso lannegamento. Per contrastare le emergenze occorre serietà, competenza, senso di responsabilità. Tutto il contrario degli stilemi populisti. Vale per leconomia con labolizione della povertà o la soluzione senza licenziamenti della Whirlpool. Vale per le assunzioni pre-elettorali nel voto regionale come per le radiografie di De Luca o la bambina che «unica in Europa» vuole andare a scuola. Quando lemergenza bussa - economica, sociale, sanitaria, occupazionale - servono soluzioni, nervi freddi, lucidità. Non proclami, né lanciafiamme o ammiccamenti. A ben vedere, per lItalia che si vede costretta a richiudersi di nuovo - per ragioni di necessità ma anche per insipienza - la lezione principale, il contributo paradossale ma tuttaltro che trascurabile che arriva dal virus è proprio questo: la zappa populismo è lattrezzo che obbligatoriamente finisce sui piedi di chi la usa.