"E' necessario aumentare in maniera consistente il numero di tamponi: se vai in tilt e il sistema di tracciamento territoriale, in poco tempo gli ospedali si riempiranno. A proposito di tamponi, vero è che il numero totale spesso supera i 100 mila al giorno, ma circa il 40% sono di controllo: ovvero la nostra capacità di testing viaggia intorno ai 60 mila tamponi/die. Un numero troppo basso in questa fase dell'epidemia dove il rapporto positivi/casi testati è aumentato dello 0,8% di fine luglio al 3,1% nella settimana 23-29 settembre, con notevoli variazioni regionali parentesi (Campania 5,4%)". Nino Cartabellotta, medico gastroenterlogo e presidente della Fondazione Gimbe, lancia un nuovo allarme contagi e avverte: «Con questo trend, a Natale 1000 in terapia intensiva e 12000 persone ospedalizzate». Cartabellotta ha posto in particolare l’accento sulla situazione dei contagi al Sud che - nella prima parte della diffusione della pandemia nel nostro Paese - era stata tenuta sotto controllo: «Le regioni del Sud erano state preservate dalla chiusura dei confini esterni del Paese ma anche inter-regionali»Le Regioni del Sud, dati alla mano, sono davvero pronte con strutture e servizi sanitari? "I posti letto in aria medica e terapia intensiva - risponde Cartabellotta - sono stati potenziati da tutte le Regioni, seppure in misura diversa. Adesso entra nella fase operativa il piano per potenziare la rete degli ospedali Covid: 712 milioni per rafforzamento e incremento terapie intensive, posti letto, ristrutturazione dei pronto soccorso, percorsi separati negli ospedali. Il bando, basato sui piani di riorganizzazione delle Regioni, scadrà il prossimo 12 ottobre. Con un Dl Rilancio pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 19 maggio non si poteva proprio fare prima?" De Luca chiede maggiori controlli al Viminale sulle misure anti-Covid e secondo Cartabellotta "i controlli servono e le sanzioni possono scoraggiare. Ma senza adeguata consapevolezza della popolazione sui rischi del contagio e di responsabilità individuale per la tutela della salute collettiva, temo sia come bere il brodo con la forchetta". Cartabellotta dice ancora che "le misure di contrasto alla pandemia devono essere basate su evidenze scientifiche, proporzionate ai fattori di rischio contagio individuale alla diffusione locale dell'epidemia. Ma i singoli provvedimenti rischiano di rimanere fenomeni isolati. Personalmente auspico una strategia di interventi integrati, coordinati e tempestivi, al fine di contenere l'altezza della seconda ondata. Ma questa strategia deve poggiare sulla maggiore collaborazione Governo-Regioni e sulla condivisione di tutti i dati sulla pandemia". In un'intervista al Dubbio l'infettivologo Matteo Bassetti, direttore della Clinica Malattie Infettive dell'Ospedale San Martino di Genova. aveva però ridimensionato l'allarme negando la senconda ondata e parlando di scia della prima: «Non siamo in presenza di un mare calmo come a luglio ed agosto, si è increspato, agitato ma non siamo davanti allo tsunami vissuto nella primavera scorsa»