"Il confronto con la politica sulle nomine è sempre esistito". Sono le ultime parole con cui Luca Palamara ha "salutato" l'Anm. Una sorta di "siete tutti coinvolti" pronunciato poco prima che l'assemblea dell'Anm confermasse la sua espulsione dal sindacato delle toghe. E parlando della famigerata riunione all'hotel Champagne sulla nomina del procuratore di Roma, Palamara ha chiarito: "Gli incontri non erano clandestini e l'hotel Champagne non è un posto per nascondersi né ho mai venduto la mia funzione, né a Lotti, né a Centofanti, né a nessuno". Insomma, un intervento accorato e per certi aspetti drammatico quello del magistrato al centro del ciclone sul caos procure: "Non mi sono mai sottratto e non mi sottrarrò né dai procedimenti né in tutte le cose in cui sarò chiamato", ha continuato. "Ma chiedo di essere giudicato serenamente". "Sono qui - ha aggiunto Palamara - perché penso che prima venga l'interesse di tutti, della magistratura, di recuperare la fiducia dei cittadini, e l'interesse dei colleghi che mio malgrado sono stati travolti". Palamara ha anche tenuto a ricordare che il Csm non si è ancora pronunciato sulla utilizzabilità o meno delle intercettazioni effettuate nel corso delle indagini delle indagini della Procura di Perugia.

L'Anm conferma l'espulsione di Palamara

L'assemblea dell'Anm ha comunque confermato l'espulsione di Luca Palamara dal sindacato delle toghe: l'assemblea ha quindi respinto il ricorso del magistrato - che dal 2008 al 2012 e' stato presidente dell'associazione - contro l'espulsione deliberata lo scorso giugno nei suoi confronti dal direttivo Anm in relazione ai fatti emersi dagli atti dell'inchiesta di Perugia. Su 130 accreditati, hanno votato in 113: 111 i voti favorevoli alla conferma dell'espulsione di Palamara e solo uno contrario, mentre una scheda e' risultata bianca. "Da magistrato e da cittadino che crede profondamente nel valore della giustizia equa ed imparziale ribadisco che le decisioni devono essere rispettate. Con altrettanta forza ribadisco di non aver mai barattato la mia funzione", ha dichiarato PAlamara dopo il voto di espulsione. "Auguro buon lavoro all'Anm nell'auspicio che torni ad essere la casa di tutti i magistrati".

Il sollievo di Poniz: l'Anm di Palamara non esiste piu'

"L'Anm a cui pensa Palamara non esiste piu': oggi l'Anm non pensa alle carriere ma alla tutela dei colleghi". Cosi' Luca Poniz, presidente dell'Associazione nazionale magistrati, ha concluso il dibattito relativo alle dichiarazioni che Luca Palamara ha voluto rivolgere all'assemblea del sindacato delle toghe: "Abbiamo avuto il privilegio di sentirlo e per questo lo ringrazio - ha detto Poniz - ma la sua fuga con telecamere al seguito mi ha impedito di fargli una domanda: cosa intendeva dire quando diceva che voleva mettere paura ai colleghi che si opponevano alla sua domanda? E cosa intendeva dicendo che l'Anm non conta un c.? Se intendeva dire che dopo di lui l'Anm ha svolto un altro ruolo, sono contento - ha concluso Poniz - perche' e' un primo, buon risultato".