Cè chi dice che ci aggireremo attorno agli 80 milioni allanno, chi dice 50, chi addirittura cento. Quel che è certo è che la riforma costituzionale per la riduzione dei parlamentari porterà un risparmio nella casse dello Stato. Il punto è fare di questo risparmio la motivazione principale per tagliare la cosiddetta casta dopo aver cercato di aprire il parlamento come una scatoletta di tonno. Il Movimento 5 stelle infatti parla da sempre della riduzione dei deputati, da 630 a 400, e dei senatori, da 315 a 200, come una riforma di buon senso perchè, secondo lex capo politico e attuale titolare della Farnesina, Luigi Di Maio, farà risparmiare agli italiani 100 milioni di euro allanno. A conti fatti, 500 milioni a legislatura, pari allo 0,012 % della spesa pubblica. Non pochi. Ma è davvero così? Il risparmio reale che si otterrebbe nel caso in cui la riforma costituzionale venisse approvata dal referendum del 20 e 21 settembre, come al momento sembra molto probabile, è tema di ampio dibattito politico ed economico, con alcuni voci che dallapprovazione della riforma ad ottobre si sono alzate per contestare la visione pentastellata della riforma. Secondo Pagella Politica il risparmio sarebbe di 81,6 milioni allanno, cioè più di 400 milioni a legislatura. Il sito di fact checking è arrivato alla cifra recuperando il bilancio di Camera e Senato del 2018, comprese le voci relative alle indennità e ai rimborsi spese di deputati e senatori. Ma cè chi pensa che il risparmio sarà ancora inferiore, come lOsservatorio dei conti pubblici guidato dalleconomista Carlo Cottarelli, già possibile presidente del Consiglio allepoca delle consultazioni dopo le politiche del 2018. Il risparmio totale che si raggiungerebbe dal taglio dei parlamentari è di 57 milioni allanno, cioè 285 milioni a legislatura, che corrisponde allo 0,007% della spesa pubblica. A questa cifra lOsservatorio arriva spiegando che dal risparmio andrebbero tolti i contributi pagati dai parlamentari allo Stato. Nei conti del Movimento 5 stelle, che da sempre porta avanti il taglio dei parlamentari come suo principale cavallo di battaglia, il risparmio che deriverebbe dai costi del Parlamento, che nel 2017 ammontavano a 1,8 miliardi di euro, sarebbe del 5,5%. Anche in questo caso, Losservatorio guidato da Cottarelli vede la cifra al ribasso, prevedendo un risparmio del 3,2%. Ma cosa significano queste cifre al giorno doggi? Per avere un termine di paragone, basti pensare ai 700 milioni ci clausola di rescissione che il Barcellona ha imposto sulle prestazioni di Lionel Messi, che di recente ha espresso al club blaugrana la volontà di andare a giocare altrove senza prendere in considerazione la clausola stessa. Ma per rimanere nella stretta attualità, possiamo confrontare le cifre con quanto lo stato spenderà per i famosi banchi a rotelle, che la ministra dellIstruzione Lucia Azzolina ha previsto di comprare per facilitare il distanziamento sociale nella scuola italiana dopo lepidemia di coronavirus. Il commissario Domenico Arcuri ha previsto lacquisto di due milioni di banchi e circa mezzo milioni dei banchi con le ruote di cui sopra. I milioni stanziati nel decreto Rilancio per la scuola sono stati 331, per le oltre 8.000 scuole italiane. Che ogni banco potesse costare circa 300 euro, come inizialmente previsto, è stato però smentito dalla ministra Azzolina. O andando oltreoceano, dove le proteste in Nba per le rivolte in Wisconsin contro la polizia sono in corso, il denaro che gira nel campionato di basket a stelle e strisce fa rabbrividire. Il solo Lebron James guadagna tra sponsor e stipendio quasi cento milioni di dollari allanno. Insomma, se quello del risparmio derivante dal taglio dei parlamentari sembra essere un motivo simbolico, pur evidenziando comunque un risparmio, è sulle questioni politiche che lo scontro tra i sostenitori del Sì e quelli del No si fa più stringente. Sia nel Partito democratico sia in Forza Italia, ma moli sono pronti a scommettere anche su molti parlamentari pentastellati, il fronte del No si fa ogni giorno più largo, con il motivo principale della mancanza di correttivi necessari affinché il taglio dei parlamentari non incida sul funzionamento delle istituzioni. In primis, dunque, nuovi regolamenti per Camera e Senato, così come una nuova legge elettorale e la ripartenza per collegi, e non regionale, per lelezione del Senato. Senza correttivi molti territori sarebbero sottorappresentati, dicono dal fronte dal No. Ma dal Sì rispondo che 500 milioni di euro di risparmio a legislatura sono più che sufficienti per sostenere la riforma. Se poi saranno 400, 285 o meno, pazienza.