«Il governo sta facendo espulsioni di massa, che sono illegali. Consentire ai migranti di fare richiesta d’asilo è un dovere per lo Stato. Ma stanno facendo campagna elettorale per la destra, alimentando il razzismo». Proprio mentre il Viminale annuncia la ripresa dei rimpatri, che ripartiranno il 10 agosto, arriva la stoccata di Filippo Miraglia, responsabile immigrazione dell'Arci e, dal 2016, presidente di Arcs, la ong dell'Arci che si occupa di cooperazione e solidarietà internazionale.

Conte ha annunciato una stretta sugli sbarchi irregolari, affrontando la questione migranti anche in relazione al rischio di nuovi focolai, di fatto replicando le affermazioni più volte fatte da Salvini. Come commenta le sue affermazioni?

Come al solito, la paura di perdere consenso o di lasciare spazio alla destra su questo argomento fa fare degli scivoloni a tanti. Che l’immigrazione irregolare sia una cosa negativa è vero, il problema è la soluzione. Perché se l’unica soluzione, com’è stato finora, è impedire alla gente di spostarsi allora si consegnano i migranti nelle mani dei trafficanti. Se non si ha nessuna possibilità di muovermi, per cercare protezione o lavoro, è ovvio che ci si affiderà ai trafficanti.

Quali sono le soluzioni praticabili?

Nel caso specifico parliamo della Tunisia, un Paese piccolo, di pochi abitanti, con il quale basterebbe fare degli accordi per gli ingressi, con un decreto flussi che consente a qualche migliaio di tunisini di entrare per cercare lavoro, con il proprio passaporto. Ci sono fasce del mercato del lavoro che sono scoperte, nonostante la disoccupazione. Questo toglierebbe soldi ai trafficanti, mentre insistere per impedire la partenza o sui rimpatri equivale solo alimentare traffici di esseri umani, alimentando il razzismo. Continuare a ripetere che c’è un’invasione non fa altro che agevolare Salvini. Insomma, questo governo sta facendo campagna elettorale a Salvini, usando argomenti per i quali la gente si rivolge, naturalmente, alla destra. Se vuoi fermare l’immigrazione irregolare devi favorire quella regolare.

Dall’altra parte abbiamo il rinnovo degli accordi con la Libia, con i quali di fatto si finanzia una Guardia Costiera che, anziché salvare, spara sui migranti. Nessuna discontinuità con l’epoca Salvini?

Purtroppo completamente nessuna. Abbiamo apprezzato che alcuni parlamentari Pd ma anche del M5s abbiano chiesto una revisione di quell’accordo, noi ne abbiamo chiesto la cancellazione. È bene ricordare che quel memorandum della vergogna, sottoscritto dall’ex ministro Minniti, segue la stessa logica proibizionista di cui dicevo prima, finanziando i trafficanti con soldi del contribuente italiano ed europeo. Soldi che per altro, in gran parte, dovrebbero andare, come ha detto Di Maio, alla cooperazione e allo sviluppo. Ovvero dovrebbero servire, come si dice spesso in maniera ideologica, per aiutarli a casa loro e non costringerli ad emigrare. Nel caso della Tunisia, sappiamo che c’è una crisi fortissima che spinge la gente ad emigrare, ma parliamo di numeri ridicoli. Abbiamo sempre invitato a guardare i dati: in Europa siamo uno degli ultimi Paesi ad accogliere richiedenti asilo, ovvero quelle persone per le quali gli Stati dell’Ue sono obbligati a predisporre anche l’accoglienza e hanno quindi un costo sociale. L’Europa è poi una delle aree del mondo che ha meno arrivi da questo punto di vista: l’Unhcr ha calcolato che 80 milioni di persone sono obbligate a lasciare le loro case, ma nel nostro continente ne arriva un numero ridicolo, circa 600mila, a seconda degli anni. E in Italia meno di 15mila, considerando tutti gli sbarchi e non solo i richiedenti asilo. Noi facciamo le vittime e chiediamo la redistribuzione, ma se fosse fatta in maniera equilibrata e seria ce ne toccherebbero molti di più. Non è l’Europa che lascia da soli noi, ma noi che lasciamo sola l’Europa. E continuiamo a dire queste sciocchezze, che giustificano gli accordi con la Guardia Costiera libica, gli accordi con dittatori del centro Africa e anche pratiche che sono del tutto illegittime, come i rimpatri collettivi, che sono vietati. La domanda d’asilo è individuale e vanno vagliate tutte le posizioni. L’accesso al diritto d’asilo va garantito a tutti e le espulsioni di massa, come quelle che stiamo facendo in questi giorni con i tunisini, sono illegali. Non si può fare, soprattutto in uno dei Paesi che è agli ultimi posti per accoglienza. Certo, ormai anche 100 persone, con il clima di odio che c’è verso i migranti e il mondo della solidarietà, diventano tante.

I Decreti Sicurezza sono ancora in vigore, nonostante i rilievi del Colle e le sentenze della Consulta.

Su questo sono ottimista, perché abbiamo avuto un’interlocuzione stabile in questi mesi, in particolare con il viceministro dell'Interno Mauri. Non cambia il nostro giudizio sul fatto che il governo non sia stato in grado di modificare subito quelle due leggi propaganda. Abbiamo però letto il testo dell’accordo trovato nella maggioranza per modificarli e ci sembra comunque un passo avanti importante, perché reintrodurrebbe lo Sprar e una forma di protezione speciale che consente di applicare la Costituzione e le convenzioni internazionali, salvaguardando i diritti delle persone. E questo per noi rappresenta un fatto concreto, ma ovviamente aspettiamo che venga votato. Vogliamo anche ricordare che dopo l’intervento di Salvini le domande di asilo accolte sono passate dal 40 al 20%, producendo un numero altissimo di irregolari e disagio sociale, cosa che fa comodo ai razzisti.

Ultimo punto: le navi quarantena. Rappresentano una violazione dei diritti dei migranti?

Siamo alla follia. In Italia, nel sistema pubblico dell’ex Sprar, ci sono migliaia di posti disponibili, che costano meno e hanno un impatto basso. Non si capisce perché queste persone non vengano trasferite nelle case diffuse, in modo che vengano seguite dalle Asl, senza pesare sullo Stato con una spesa straordinaria. È un ulteriore teatrino per dire alle persone che li teniamo lontani, che bisogna tenerli lontani. Ma quello è territorio italiano e se fanno domanda d’asilo sono comunque a carico dell’Italia e, soprattutto, se ci sono casi di Covid così si rischia di creare focolai enormi. Distribuiti sui territori, invece, eventuali casi potrebbero essere isolati. Ma noi insistiamo a trovare soluzioni che rincorrendo le paure degli italiani finiscono per alimentarle, regalando un nuovo argomento alla destra. Questa soluzione produrrà solo disastri.