Prima del lockdown aveva almeno quattro progetti in cantiere ed ora Claudia Gerini, ora si prepara a tornare in pista, anzi è già sul set del nuovo film di Edoardo Leo, Lasciarsi un giorno a Roma.

Rompe il ghiaccio con una riflessione sul periodo di isolamento che abbiamo vissuto: «Togliendo il dolore per la morte di 38.000 persone, ognuno nel quotidiano ha potuto riscoprire anche un po’ di sé, dei propri talenti, hobby lasciati indietro, ci sono persone più fortunate come me che hanno potuto anche riposarsi. Nella crisi comunque, ognuno ha poi l’occasione di reinventarsi, senza crisi non c’è evoluzione».

Tra i progetti più attesi dell’attrice, senza girarci intorno, c’è sicuramente Diabolik dei Manetti Bros, in sala il 31 dicembre: «Mi piace tantissimo lavorare con i Manetti, adoro il loro processo creativo sul set, è un piacere, una gioia e divertimento perchè hanno un approccio fanciullesco al lavoro, si stupiscono, gli piacciono le inquadrature, sembrano bambini. Dopo Ammore e Malavita,

ho pregato Marco e Antonio di farmi scrivere un episodio di Coliandro da Lucarelli, non volevo aspettare il prossimo film. Ne hanno scritto uno in cui sono una turca cattivissima esperta di arti marziali che mena tutti. È molto action perchè lo avevo chiesto così, volevo essere una sanguinaria».

Su Diabolik ( intrpretato da Luca Marinelli) è tutto top secret ma ci anticipa qualcosa: «È un fumetto che amo molto. Sono legata a Eva Kant da un video galeotto di anni fa di Amore Impossibile

( dei Tiromancino di Federico Zampaglione, suo ex compagno) dove la interpretavo. Si testa anche nella recitazione in altre lingue, l’avevamo vista recitare in inglese e presto sarà la volta del francese con Anna Rosenberg: «Ho girato il film in francese, è tratto dal libro Fiché coupable,

parla di un interrogatorio di una donna, una scrittrice che viene convocata dalla polizia e lei non sa perché: è un piccolo film indipendente film su un abuso di potere, si scoprirà che il commissario ce l’ha proprio con lei e racconta di come la polizia può sapere tutto di noi. Devo dire che mi sono trovata molto bene con il regista al suo esordio, Michel Moscatelli.

Come dicevamo è già sul set di Lasciarsi un giorno a Roma, diretta da Edoardo Leo: «Sono la moglie di Stefano Fresi, il film parla della difficoltà del lasciarsi, non di amori finiti ma che stanno finendo. E io interpreto il Sindaco di Roma».

Quasi un assist per una domanda sulla Capitale, così amata dall’attrice: «È un argomento che mi sta tanto a cuore, mi addolora che si dica che non si può fare niente, non si può mettere a posto, pulire, perché è una città “difficile”. Non è che Tokyo o Parigi siano città facilissime però. Questa città è magica nel mondo e non capisco come si permetta tutta questa incuria». Ma se diventasse veramente il Sindaco di Roma, che farebbe come prima cosa? «La pulirei e mi concentrerei sui trasporti, Roma soffre di sciatteria, è una bellissima donna che non si lava da trent’anni e non se lo merita. La sporcizia non è solo in periferia, è nei posti più belli dove vanno i turisti. Comunque non dò la colpa solo a chi amministra, ma a tutti quelli che contano».

La domanda nasce spontanea: perché non darsi alla politica con le idee così chiare? «Poi come fa il cinema senza di me? scherza la Gerini - io sono una donna pratica. Non potrei mai fare la politica. E poi tradirei il mio pubblico. Magari in un’altra vita».

Al cinema la vedremo prossimamente in Burraco: «Siamo quattro interpreti, io, Angela Finocchiaro, Caterina Guzzanti e Paola Minaccioni, una squadra di giocatrici di burraco in una commedia romantica. Sarà presentato al Bif& st di Bari e poi uscirà dopo la Mostra di Venezia». In fase di scrittura e creazione, c’è anche un programma in TV: «È dedicato alle donne italiane del passato, Franca Valeri, Sandra Mondaini, Delia Scala. Ci sto lavorando insieme a Michela Andreozzi, speriamo veda la luce». Musica, cinema, TV, manca solo la regia? Non lo esclude Claudia Gerini ma ha delle priorità: «Mi piace più produrre. Ho già delle idee. Mi piace anche scrivere. Ma non escludo che possa dirigere, continuando sempre a fare l’attrice. Fa parte di me questo mestiere. Rinasco ogni volta che sono un set».