La pandemia ha colpito più duramente nei luoghi di detenzione in cui le precedenti raccomandazioni ( spesso piuttosto datate) dello stesso Comitato non erano state attuate, invitando gli Stati membri a cogliere le opportunità generate dall’emergenza nonché a stabilizzare talune misure adottate durante la pandemia. È la conclusione della dichiarazione rilasciata dal Comitato del Consiglio d’Europa per la prevenzione della tortura ( Cpt) in merito ai principi relativi al trattamento delle persone private della libertà personale nell’ambito della pandemia di Coronavirus. Il Cpt ha anche esortato gli Stati membri a metter fine al sovraffollamento carcerario, a ridurre il ricorso alla custodia cautelare in carcere, a ricorrere meno possibile alla detenzione di migranti e a progredire nella deistituzionalizzazione delle cure per la salute mentale.

Inoltre, il comitato aggiunge che le restrizioni non più necessarie dovranno essere immediatamente revocate.

Il documento è stato tradotto dall’ unità relazioni internazionali del garante nazionale delle persone private della libertà ed è consultabile sul sito. Si legge che a seguito della pubblicazione dei Principi relativi al trattamento delle persone private della libertà personale nell’ambito della pandemia del coronavirus ( Covid- 19) del 20 marzo 2020, il Cpt ha chiesto a tutti gli Stati membri di fornire un resoconto delle misure concrete adottate nelle carceri come in altri luoghi di privazione della libertà. Il Cpt ha espresso il suo apprezzamento per le costruttive e dettagliate risposte giunte da quasi tutti gli Stati membri. Le informazioni fornite suggeriscono che in molti Stati sono stati prontamente presi provvedimenti per proteggere le persone private della libertà da possibili contagi e sono state introdotte misure per compensare le restrizioni imposte per motivi di salute pubblica. In particolare, gran parte degli Stati membri fa riferimento al maggiore ricorso a misure non custodiali come alternative alla detenzione, come la sospensione/ differimento dell'esecuzione della pena, l’impulso dato alla libertà condizionale, la libertà provvisoria, la trasformazione della reclusione in arresti domiciliari o in un uso prolungato del monitoraggio elettronico. «Misure di questa natura possono chiaramente avere un impatto positivo sul diffuso fenomeno del sovraffollamento carcerario», scrive il Cpt. Infine, il comitato ha ricordato l'importanza cruciale nella prevenzione dei maltrattamenti delle attività di monitoraggio dei luoghi di detenzione da parte di organismi indipendenti, nazionali e internazionali, di tutela dei diritti umani. In particolar modo ricorda il ruolo fondamentale del garante nazionale delle persone private della libertà.