Il Governo italiano ha violato le norme europee. È questo il succo della lettera scritta dai vertici di Atlantia, la holding della famiglia Benetton titolare delle concessioni autostradali,  al vice presidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis, secondo quanto riportato dal Financial Times. Nel dettaglio, i vertici della società chiedono a Bruxelles di intervenire dopo l’escalation di controversie sul crollo del ponte Morandi. Il presidente di Atlantia, Fabio Cerchiai, e l’amministratore delegato, Carlo Bertazzo, lamentano che le nuove misure contenute nel dl milleproroghe permetterebbero al governo di «ridurre drasticamente» il risarcimento dovuto alla società in caso di risoluzione anticipata del contratto e di modificare il meccanismo di fissazione dei pedaggi stradali. Senza la nuova legge, il governo dovrebbe pagare 23 miliardi di euro a titolo di risarcimento per porre fine alle concessioni di Autostrade prima del 2038. Ma il top management di Atlantia ha anche sostenuto che il governo le avrebbe imposto di vendere la sua quota di maggioranza di Autostrade a «Cassa Depositi e Prestiti ad un valore ridotto, creando un danno significativo a migliaia di investitori italiani e stranieri». La società chiede quindi a Bruxelles di prendere «prontamente e fermamente l’iniziativa con le autorità italiane per affrontare la violazione del diritto comunitario». Nella lettera si afferma inoltre che Atlantia ritiene che le azioni del governo, compresa la nuova legge approvata per decreto, violino i principi del diritto comunitario, compresi quelli relativi al rispetto dei contratti e all’economia di mercato. La decisione della società di chiedere l’intervento di Bruxelles arriva dopo che questa settimana il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha dichiarato che il futuro delle concessioni di Autostrade «si trascina da troppo tempo e l’incertezza deve finire». Conte ha inoltre dichiarato che il governo non accetterà l’offerta di Atlantia per 3 miliardi di euro, che include sconti sui pedaggi stradali e ulteriori investimenti infrastrutturali, come modo per risolvere la controversia.