ore 14.34 - Rivolta sotto controllo E' stata placata la rivolta al carcere di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) dove questa notte circa 45 detenuti del settore Danubio che racchiude persone ritenute 'problematiche', hanno aggredito sei agenti della penitenziaria che hanno provato ad appiccare fiamme dando fuoco alcune suppellettili nell'infermeria. I rivoltosi sono stati isolati mentre invece continua la protesta simbolica degli agenti della penitenziaria che non entrano nell'istituto e sono fermi davanti al piazzale. ore 13-30 - "50 detenuti controllano il reparto del carcere" Sono circa 50 i detenuti che hanno preso in mano il reparto Danubio del carcere di Santa Maria Capua Vetere (Caserta). All'interno del reparto sono presenti detenuti in regime disciplinare e soggetti al regime di sorveglianza particolare previsto dal 14 bis, alcuni dei quali, si apprende da fonti sindacali, provenienti dal carcere di Foggia trasferiti dopo i tumulti dello scorso marzo. Si tratta dello stesso reparto nel quale si trovano i due detenuti autori dell'aggressione la scorsa notte ai danni di sei agenti. Uno dei due detenuti si è reso protagonista di un'altra aggressione questa mattina sempre nei confronti di un agente della polizia penitenziaria. Sul posto sono presenti il vicecapo del Dap Roberto Tartaglia e il provveditore regionale Antonio Fullone. I detenuti lamentano condizioni e trattamenti "inumani" e chiedono la chiusura del regime del 14 bis e della videosorveglianza. ore 12.30 - il sindacato denuncia la rivolta e le "torture" contro gli agenti "Nella mattinata di oggi un gruppo di detenuti del carcere di Santa Maria Capua Vetere hanno assaltato il reparto "Danubio", aggredendo e torturando il personale di polizia penitenziaria che, dopo essere stato indagato dalla procura per presunte torture ai detenuti, teme ulteriori ripercussioni nel tentare di riportare l’ordine e la sicurezza in carcere". A dichiararlo sono Michele Vergale del Sippe e Luigi Vargas del Sinappe, sindacati della polizia penitenziaria. "Già questa notte un detenuto aveva aggredito dei poliziotti nell’area infermeria e questa mattina gli agenti, per protesta, non volevano iniziare il servizio perché - sostengono i sindacalisti - non c’è più la possibilità di lavorare serenamente e il personale si sente abbandonato dal Dap e dal ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, che non ha espresso alcuna parola di conforto ai suoi uomini dopo quanto accaduto nei giorni scorsi, dove 44 agenti si sono visti notificare davanti ai parenti dei detenuti avvisi di garanzia". Sul posto è arrivato il provveditore dell’Amministrazione penitenziaria per la Campania. "Il Sippe ha chiesto più volte l’istituzione delle squadre antisommossa della polizia penitenziaria- aggiunge Vergale - che possano intervenire in questi casi e che siano addestrati e tutelati; altrimenti si rischia di perdere definitivamente il controllo delle carceri che passerebbe irrimediabilmente alla criminalità organizzata". "Il ministro della Giustizia - concludono Vergale e Vargas - si assuma la responsabilità politica del fallimento del sistema penitenziario e dell’assenza di una concreta progettualità, sia della polizia penitenziaria sia del sistema carcerario stesso". ore 11.00 - Gli agenti si rifiutano di andare in servizio "I colleghi si rifiutano di andare a fare servizio... l'incriminazione principale è la presunta tortura... se sono indagati per tortura non possono entrare (durante la rivolta, ndr) altrimenti rischiano di aggravare la loro posizione a livello giudiziario", "stanotte sono stati torturati nostri colleghi, presi a sprangate e feriti con le lamette. I torturati siamo noi e non loro". Lo ha detto Vincenzo Palmieri, sindacalista dell'Osapp, rispondendo alle domande dell'ANSA davanti al carcere di Santa Maria Capua Vetere (Caserta), dove è in corso una rivolta. Decine di agenti, stamattina, dopo l'aggressione subita da alcuni colleghi stanotte, sono usciti dalla struttura detentiva in segno di protesta per le indagini che li riguardano attinenti i presunti pestaggio in cella dello scorso 6 aprile. Lega: "Isolare i detenuti rivoltosi" "Inaccettabili violenze contro la Polizia penitenziaria nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, a Caserta. È necessario il trasferimento immediato dei detenuti che avevano denunciato gli agenti e che hanno organizzato le rivolte. È necessario il potenziamento dell'organico della Polizia penitenziaria per garantire dignità e condizioni di lavoro adeguate. Basta con lo Stato che si arrende ai delinquenti, come successo con le rivolte e le scarcerazioni, basta con i silenzi del ministro Bonafede. La Lega segue e seguirà con attenzione la vicenda: cerchiamo soluzioni". Lo dice il deputato Nicola Molteni, commissario regionale della Lega in Campania e responsabile del dipartimento Giustizia del partito.