Dal 15 giugno lItalia «è pronta a ricevere turisti stranieri: e se qualcuno pensa di trattarci come un lazzaretto allora sappia che non resteremo immobili». Parola di Luigi Di Maio, ministro degli Esteri. Non proprio un  messaggio di distensione. Parole forse concepite in vista delle decisioni che altri Paesi potrebbero assumere a breve sulla libertà di ingresso i Italia. Certo non è detto che la voce ferma e il tono insofferente del minbistro Di Maio facciano cambiare idea ai governi eventualmente ancora diffidenti verso il Belpaese. Fatto sta che il tenore delle considerazioni svolte poco fa, in un post sul suo account Facebook, dal titolare della Farnesina è tutto improntato allavvertimento e allindefinita minaccia: «Bisogna misurare sempre le parole e le azioni», premette. E poi: «Se qualcuno pensa di trattarci come un lazzaretto allora sappia che non resteremo immobili. La pazienza ha un limite. E per carità, capisco anche la competizione tra singoli Stati, è legittima, a patto però che sia sana e leale. Perché», dice Di Maio, «cè un dato che rivendico con orgoglio: lItalia è bella, unica, ha delle meraviglie pazzesche, delle spiagge fantastiche. E molto probabilmente non ha rivali». Adesso, prosegue il responsabile degli Esteri, sul tema della riapertura dei confini «serve una risposta europea, perché se si agisce in maniera diversa e scomposta viene meno lo spirito Ue. E crolla lEuropa. Come ministero degli Affari esteri stiamo lavorando senza sosta». Mercoledì 3 giugno, aggiunge il titolare della Farnesina, «verrà a Roma il ministro degli Esteri francese Le Drian. Sarà il suo primo viaggio allestero dopo il lockdown e siamo felici che abbia scelto il nostro Paese. Un attestato di vicinanza, che apprezziamo. Venerdì 5 invece io stesso andrò in Germania, sabato 6 sarò in Slovenia e martedì 9 in Grecia». In questi incontri, aggiunge Di Maio, «spiegherò ai miei colleghi che lItalia dal 15 giugno è pronta a ricevere turisti stranieri e che agiremo con la massima trasparenza. La situazione interna, tutti i dati sui contagi, saranno sempre pubblici. Spiegherò loro che non accettiamo black list e che noi non abbiamo nulla da nascondere, anzi. Abbiamo sempre agito con responsabilità e trasparenza e continueremo a farlo. Ma proprio per questo, appunto, ci aspettiamo rispetto».