Non bastava la furia social su Silvia Romano e la sua conversione all’Islam, ora sulla graticola finisce la ministra Teresa Bellanova “colpevole” di aver versato lacrime di gioia e commozione mentre commentava le norme del decreto Rilancio che regolarizzano migliaia di migranti: «Da oggi gli invisibili saranno meno invisibili», aveva detto, piangendo, la ministra renziana. Ma ovviamente quelle lacrime non sono piaciute all’ex ministro dell’Interno Salvini che della lotta all’immigrazione ha fatto il core business della sua politica: «Abbiamo visto ieri il ministro piangere per i diritti degli immigrati, io dico che da un ministro della Repubblica italiana ci si aspetta invece sofferenza per i cittadini italiani in difficoltà — ha commentato il leader della Lega intervenendo a Telelombardia —. Questa sanatoria non è rivolta solo a coloro che avevano un lavoro, ma anche ai richiedenti asilo a cui era stata bocciata la domanda.

Cosa c’entra con l’agricoltura, con i problemi delle famiglie italiane sanare migliaia di immigrati?». Una posizione condivisa e rilanciata dal forzista Maurizio Gasparri: «Non ci commuovono le lacrime del Ministro Bellenava perché siamo preoccupati per quelle che stanno versando milioni di italiani abbandonati da lei e dal suo governo, che getta la spugna ancora una volta davanti a illegalita' e malaffare».

Insomma, niente di nuovo: il solito copione. Fatto sta che la ministra non si è scomoposta e ha immediatamente replicato a Salvini il quale aveva anche ricordato con malcelata ironia, un’altro pianto in diritta, quello, ben più doloroso, dell’allora ministra Elsa Fornero: «Il confronto con Salvini, quello sì che mi avrebbe fatto davvero molto male ha spiegato Bellanova -. La professoressa Fornero è una persona di grande competenza e di grande professionalità che io rispetto e con la quale, su alcune questioni, la pensiamo in mondo diverso ma non è il confronto con la professoressa Fornero che mi imbarazza, mi avrebbe imbarazzato molto un confronto con Salvini».