«Al momento siamo proiettati verso la Fase 2 cioè: la fase della ripresa delle attività scolastiche, economiche, commerciali. E, pur con tutte le cautele connesse alla battaglia contro la diffusione del virus, anche l’attività dei servizi legali deve riprendere: gli studi devono poter riaprire, ricevere i clienti e parlare con loro visto che non tutto può essere discusso a distanza», inizia così l’intervento di Francesca Sorbi, che ha parlato in qualità di capo della delegazione italiana presso il Consiglio degli Ordini Forensi Europei. «In Italia - ha spiegato Sorbi - siamo stati fermi due mesi. In questo periodo è stato assai difficile mantenere i rapporti con i nostri assistiti, anche costoro si sono trovati a dover interrompere le loro attività. La liquidità di tutti è entrata in crisi, si tratta di una catena, non ci sono soldi perchè non si produce, non si vende, non si paga l’avvocato. L’avvocato a sua volta deve poter pagare l’affitto e i suoi dipendenti. Anche il Governo ha problemi di liquidità perchè non riesce a pagare le parcelle degli avvocati che hanno lavorato per il servizio pubblico di patrocinio a spese dello stato». «Eppure - continua Sorbi - in questo momento, ancor più che in altri, le persone hanno bisogno di consigli legali e di essere tutelate».«Solo l’avvocato può rispondere. La sua funzione è essenziale per garantire la tutela dei diritti. E’ una funzione tanto più importante quanto più critico è il momento che stiamo vivendo perchè solo attraverso la tutela dei diritti si ottiene la pace sociale ed è grazie alla pace sociale che la politica può attuare un buon governo e dare concreto seguito ai programmi per la ripresa». «Nella fase 2 la funzione di tutela dei diritti è senz’altro pari per importanza e essenzialità alla funzione del personale sanitario. Questi ultimi curano la salute fisica come gli avvocati curano la salute giuridica ed economica dei cittadini e delle imprese che sono il motore della nostra Europa. Io credo che questo quadro sia comune a tutte l’avvocatura europea che ha bisogno di veder riconosciuto questo ruolo, l’importanza, l’essenzialità della sua funzione anche nell’epoca del Covid 19.«Se l’UE riconosce questa funzione non può non dedicare attenzioni e risorse anche all’avvocatura, così come le dedica agli operatori sanitari, prevedendo iniziative a sostegno della nostra attività, dedicando risorse dirette facilmente fruibili dagli avvocati. Io credo che questo messaggio debba essere inviato, in modo fermo e chiaro al Commissario europeo per la giustizia, Mr Didier Reynders affinchè si faccia carico della nostra richiesta di intervento presso tutta la Commissione. L’avvocatura europea è una indispensabile alleata del governo degli Stati Membri ma deve essere supportata da loro per poter svolgere la sua funzione».