«Per le partite Iva la parte di fondo perduto dovrebbe essere aumentata a 700-800 euro». A dirlo è Stefano Buffagni, viceministro alo Sviluppo economico, in un’intervista concessa a “Notizie Oggi”, programma dell’emittente tv Canale Italia 83. Nell’importante anticipazione offerta dal rappresentante dell’esecutivo ci sono però diversi verbi declinati al condizionale e molta vaghezza. Anche sul destino dei professionisti, per i quali, com’è noto, il cosiddetto reddito di ultima istanza non è erogato direttamente dall’Inps ma viene anticipato dalle loro Casse di previdenza, come Cassa forense nel caso degli avvocati. Anticipazione vincolata a un plafond statale che non può essere sforato. «Si stanno cercando le risorse ad hoc» in modo da destinarle ai lavoratori autonomi «meno ricchi», dice tra l’altro Buffagni. Che lascia così intendere come l’intenzione non sia ancora confortata dal benestare della Ragioneria generale dello Stato. E che mostra anche di sottovalutare le difficoltà di quegli autonomi reduci sì da pregresse dichiarazioni dei redditi elevate ma che, dopo due mesi di stop, sono spesso strangolati dai debiti. «Chi ha una dichiarazione dei redditi molto alta non credo che ne abbia totalmente bisogno nel breve», incalza il viceministro a proposito dell’esclusione delle partite Iva “ricche” dal beneficio. Quel “molto” che precede l’aggettivo “alta” lascia una flebile speranza di ragionevolezza. Anche se quel “non credo” conferma che siamo nel campo delle amabili ipotesi da conversazione. «È come un’economia di guerra con un nemico invisibile che dobbiamo evitare di far ricrescere. Perché se gestiamo male la fase 2 rischiamo di cadere di nuovo in una seconda fase del virus che farebbe dei danni economici incalcolabili oltre a ulteriori morti», è infine un altro passaggio rilevante delle dichiarazioni rilasciate da Buffagni a Canale Italia 83. Una conferma abbastanza chiara di quanto decretato da Conte nell’intervista-editto a Repubblica: dal 4 maggio non ci sarà alcun liberi tutti.