Di seguito la lettera dei detenuti del quinto reparto del carcere di San Vittore al Presidente del Tribunale di Sorveglia di Milano, all'Autorità competente e per conoscenza al direttore della Casa circondariale Con la presente chiediamo all’autorità giudiziaria competente di valutare se è in che termini esistono i presupposti per l'azione penale e pertanto l'accertamento di reati perseguibili nei termini di legge di soggetti individuati per condotte e ruoli ricoperti nelle varie istituzioni. Per le motivazioni di seguito evidenziate:
  • per violazione del D.L. n. 18 del 17 marzo 2020 e seguenti in materia di salvaguardie contenimento del Covid-19
  • violazione delle norme costituzionali in materia di tutela e salvaguardia della salute del cittadino
  • violazione art. 27 costituzione
  • violazione Convenzioni per la salvaguardia dei diritti dell'uomo artt. n.1; 3; 14; 17
In particolare per ciò che riguarda l'attuale situazione di criticità che versano le carceri italiane; per noi il carcere di Milano San Vittore. È un istituto dove anche e soprattutto a causa del sovraffollamento, vede violare sistematicamente tutti i diritti sopra citati. Rappresentiamo le nostre lamentele affinché l'autorità giudiziaria possa valutare l'esistenza dei presupposti per l'azione penale o in ogni caso per far cessare le violazioni laddove poste in essere. Le ns lamentele giungono dopo aver preso coscienza dell'impossibilità da parte dell'amministrazione penitenziaria e degli organismi competenti di attuare le direttive emanate dal governo in materia di misure straordinarie ed urgenti per contrastare l'emergenza epidemiologica da CovidD 19; D.L. - 17 marzo 202o n.18 - e seguenti, misure che tra le altre prevedono distanze minime da mantenere al fine di evitare contagi. Il primo grande problema è quello del sovraffollamento che insieme alle carenze strutturali delle nostre prigioni la causa della maggior parte dei problemi del carcere di San Vittore e non solo. Di seguito alcune argomentazioni a sostegno Per ciò che riguardo il sovraffollamento ... San Vittore è "famoso" per il suo venir meno alle direttive nazionali e sovranazionali in materia di salvaguardia dei diritti e della dignità umana (violazione dell'art.3 Convenzione Europea per la salvaguardia dei diritti dell'Uomo) tanto da veder riconoscere al detenuto il risarcimento di cui art. 35 ter O.P. da parte della Magistratura di Sorveglianza. A supporto valga l'intervento del Senatore della Repubblica Dottor Vittorio Sgarbi del giorno 25 marzo 2020 in sede di interrogazione parlamentare (question time) dove a rispondere c'era il Ministro della Giustizia Dottor Alfonso Bonafede; tra l'altro e in sintesi...: in Italia esiste l'obbligatorietà dell'azione penale… e il Ministro Bonafede in questo momento è in fragranza di reato e pertanto deve essere denunciato così come da decreto legge... che tra l’altro prevede sia mantenuta lo distanza minima tra un soggetto e l'altro di almeno un metro ed è vietato ogni tipo di assembramento tra persone... rilevato che le nostre carceri sono sovraffollate e illegali nonostante i numerosi reclami della Cedu e di questo il Ministero è a conoscenza da sempre... si deve perseguire in termine di legge il Ministro della Giustizia. Questo in grandi linee l'intervento del Senatore Sgarbi al quale ci rimandiamo in toto. Chiediamo inoltre di valutare se tale ipotetica violazione possa essere contestata anche a: 1. Responsabili dell'Amministrazione penitenziaria a livello regionale e nazionale. 2. Uffici dei giudici per le indagini preliminari firmatari delle ordinanze di custodia cautelare Tutti consapevoli di dette problematiche e ad oggi coscienti di agire contro legge. Nel nostro sistema giudiziario la custodia cautelare dovrebbe essere l'estremo ratio ma ad oggi viene utilizzata in via prioritaria sistematicamente. Sul punto dovrebbe valere sempre il principio costituzionale della presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva. Tale presupposta violazione di legge, per la quale si chiede alla Procura della Repubblica di valutarne la perseguibilità, è a ns parere aggravata dal fatto che ad oggi nonostante le problematiche sopra esposte e nonostante la salute pubblica dovrebbe essere il bene primario da tutelare cosi come da Costituzione, viene ancora perpetrata mettendo a rischio noi detenuti, gli agenti di polizia penitenziaria, gli operatori del carcere e quanti in esso vivono e lavorano .Oggi tale esposto deve prescindere dall’essere detenuto, agente di polizia, educatore o operatore qual si voglia. Questo è un esposto per noi cittadini pertanto: Agenti di Polizia Penitenziaria, Operatori del trattamento e soprattutto per noi cittadini detenuti, perché tale è anche il detenuto, seppur limitato della libertà non può e non deve essere privato dei propri diritti. A distanza di circa due mesi dalla diffusione dell'allarme Covid-19 e dopo 3 mesi dalla dichiarata emergenza sanitaria dello Stato italiano ci vediamo in balia della burocrazia e di pochi burocrati che a nostro vedere male amministrano il sistema giustizia, facendo ricadere in maniera prepotente le conseguenze, prima sul detenuto e successivamente su tutte le figure gravitanti nel pianeta carcere. Vale la pena ricordare come il carcere è un potenziale focolaio dove, se come stiamo percependo nelle ultime ore, si è addentrato il Virus, ci troveremmo tra breve tempo di fronte ad una strage di detenuti immunodepressi, malati, tossicodipendenti e quanti portatori di malattie varie, senza contare i detenuti cd. Sani che, si vedrebbero contagiati con conseguenze che la scienza e la medicina non sa prevedere. Non dimentichiamoci che il detenuto è già per natura definito "soggetto debole" in virtù della sua natura di soggetto limitato nella libertà non limitiamolo nei diritti fondamentali come la salute. Vogliamo far giungere un grido di aiuto alle istituzioni. Le stesse istituzioni che prontamente hanno agito per punire le condotte di cui noi rei ci siamo macchiati. Intendiamo far giungere all'Autorità competente alcune situazioni che a ns parere sono contro Legge. Nel carcere di San Vittore sono state contagiati alcuni agenti di polizia penitenziaria uno su tutti, ma non il solo, l'appuntato Capoposto del quinto reparto. Ebbene alche se a conoscenza di questo caso non si è proceduto come da indicazioni dell'Oms e da Iss a individuare e mettere in quarantena le persone che nel tempo sono state a contato con lo stesso. Anzi gli Agenti di Polizia Penitenziaria che erano parte dello stesso groppo di lavoro ad oggi sono ancora in servizio presso il reparto di appartenenza e cosa che sembra ancor più grave, altri agenti di Polizia venuti in contatto con lo stesso sono stati spostati in altri reparti del carcere. Con lo stesso agente di Polizia sono venuti in contatto quasi tutti detenuti del reparto ma nessuna precauzione. Se fosse successo all'esterno sarebbero stati tutti denunciati per aver messo a rischio la salute pubblica. Ci sono detenuti contagiati che seppur separati sono stati in contatto con altri detenuti. Vogliamo far presente che solo a fine marzo siamo stati dotati di mascherina in cotone. Mascherina in colone che sappiamo non essere presidio medico ma un palliativo affinché laddove già contagiati eviteremmo di contagiare altri. Allora ci chiediamo: siamo tutti contagiati? E ancora: questo può essere un modo per tutelare la salute del detenuto? Ci viene detto che fuori è lo stesso, si è vero ma, in carcere ci ha voluto il Legislatore con regole ben precise e se abbiamo sbagliato paghiamo con il carcere, vogliamo pagare il giusto prezzo non un prezzo che potrebbe risultare fatale per la nostra salute. Un prezzo che alcuni Magistrati o Giudici ci dicono nelle varie risposte alle istanze che è giusto pagare, seppur sottointeso. Infatti ci viene detto che il carcere deve adottare misure idonee alla salvaguardia della nostra salute, oppure che in carcere non c’è emergenza, ecc... Lo stesso carcere che ha più volte detto di non essere in grado di rispettare le distanze e di conseguenze non poter mettere in atto l'unica arma contro il Covid 19 "il distanziamento sociale". Vi chiediamo a chi di competenza di assumersi le proprie responsabilità in merito alla non tutela della nostra salute e dei nostri diritti. Oggi tutti devono sapere che al momento che si decide di firmare una ordinanza di custodia cautelare, un diniego degli arresti domiciliari, o un rigetto di una misura extramuraria, state mettendo a rischio la salute del cittadino, in piena violazione della Legge. Come sopra detto e come da ultime considerazioni del Procuratore Generale della Cassazione a tutte le Corti d'Appello la Custodia cautelare in carcere deve essere l'estrema razio anche in considerazione dell'emergenza sanitaria in atto nel nostro paese. Oggi ci sentiamo parte lesa. Nessuno può negare l'evidenza dei fatti e nessun Organo competente può sottrarsi a tali evidenti violazioni. Crediamo e chiediamo di denunciare in nome e per conto nostro tale situazione alle procure competenti Tutti sono consapevoli e per tale ragioni chi a conoscenza deve denunciare. Per quanto sopra si chiede di intervenire in virtù e per effetto delle motivazioni sopra esposte Distinti ossequi con osservanza I detenuti di San Vittore