Ciascun settore economico sta evidenziando le difficoltà che sta subendo in questo periodo di grave emergenza sanitaria da coronavirus. Prima del Covid 19, nell'ultimo trimestre 2019, il mercato immobiliare, era stato caratterizzato da un sensibile dinamismo scaturito da un aumento delle richieste, facilitato da un livellamento in basso dei prezzi e dal calo degli interessi dei mutui. Non meno rilevante è stato l’interesse degli acquirenti verso gli immobili da adibire a strutture ricettive: fenomeno incentivato anche dall’alto tasso di disoccupazione e dalla modesta redditività degli immobili locati normalmente ad abitazione. L’elevato numero di immobili destinato a strutture turistiche ha fatto scaturire proposte di legge miranti a far considerare il reddito di coloro che detengono oltre tre strutture ricettive quale reddito di impresa e, quindi con maggiore tassazione. Inoltre in considerazione dell’elevata concentrazione nei centri storci di abitazioni destinate a B&B o Casa Vacanze, alcuni Comuni stanno valutando la possibilità di bloccare le concessioni richiedendo, eventualmente, anche una variazione catastale come struttura ricettiva. Allo stato attuale, con il lockdown in corso, anche la nostra attività di agenti immobiliari sta accusando un arresto pressoché totale perché si basa su un principio elementare: l’incontro con il/la potenziale acquirente o venditore. E’ noto infatti che l’attività degli agenti immobiliari è fatta di contatti, di incontri con le persone. Qualche collega infatti sottolinea che le persone le case le vogliono vedere, toccare, respirare, farle vedere agli anziani genitori che spesso li devono aiutare economicamente e domani dovranno farlo ancor di più. Noi agenti immobiliari, come molte categorie di professionisti, siamo dunque fermi. Abbiamo implementato e stiamo lavorando in modalità smart working, settore che in Italia è attualmente molto limitato (circa il 2% dei lavoratori a fronte di una media europea del 16% e livelli pari al 30% in Svezia e Olanda), in parte anche a causa delle restrizioni burocratiche introdotte dal legislatore, che, però, sono state recentemente ridotte in presenza dell'emergenza sanitaria.Purtroppo molte delle trattative iniziate salteranno a causa della crisi, molti atti di compravendita sono bloccati non solo perché le banche sono praticamente chiuse e quindi gli acquirenti sono impossibilitati ad ottenere l’erogazione del mutuo, ma anche coloro con una disponibilità finanziaria sul conto hanno i venditori che non possono attuare i traslochi e, quindi, non possono consegnare l’immobile libero. I mezzi di informazione riportano che ad oggi, è stimabile che nelle sole prime tre settimane di isolamento siano stati sospesi e, in parte annullati, oltre 20.000 atti di compravendita di immobili. Molti proprietari di immobili potrebbero essere indotti a vendere immobili per procurarsi la liquidità necessaria per la loro sopravvivenza.  Altri si vedranno costretti a svendere perché non hanno più nulla, hanno perso il lavoro, devono pagare i debiti, eccetera, eccetera.Nel frattempo l’agente immobiliare, come tutti, deve adempiere ai propri impegni: pagare il fitto dell’ufficio o del negozio, pagare i collaboratori, pagare i portali immobiliari (immobiliare.it – idealista – casa.it … ecc), pagare le campagne pubblicitarie programmate, ecc. La crisi economica colpisce tutti i settori economici, ma nonostante gli sforzi e gli impegni presi dal Governo e dalle istituzioni locali per aiutare l’economia e le famiglie, la burocrazia costringe gli “addetti ai lavori” a molteplici chiarimenti o a specifiche che di fatto impediscono la materiale erogazione degli aiuti promessi. Esempio: la sospensione dei mutui prima casa, prevista per alcune categorie e non per altre, ecc.Mi rendo conto che le problematiche annesse alla pandemia in corso richiedono strategie innovative e non sono risolvibili con semplici iniezioni di liquidità peraltro ancora non avvenute. Per far sì che “la cura non si riveli peggiore del male” si dovrebbe snellire la burocrazia e semplificare le procedure. Ritengo che dalle “ceneri” di questa pandemia, con una buona programmazione, abbiamo l’opportunità di risorgere.   *agente immobiliare