Il direttore generale del Pio Albergo Trivulzio, Giuseppe Calicchio, è indagato dalla Procura di Milano per i morti delle ultime settimane tra gli anziani della struttura. A rivelarlo è il Corriere della Sera. Calicchio è stato iscritto nel registro degli indagati con le ipotesi di reato di epidemia colposa e omicidio colposo. Si tratta del primo passo formale delle indagini guidate dai sostituti procuratori Mauro Clerici e Francesco De Tommasi. Nella casa di riposo si sono contati oltre 120 morti da marzo in poi, con gli ispettori del Ministero della Salute già al lavoro. La Procura milanese indaga anche su un'altra quindicina di residenze per epidemia e omicidio colposo e violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro. L'assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera, ha affermato che già tra fine febbraio (il 23) e i primi marzo (l'8) la Regione dettò «linee guida» per le case di riposo. Indicazioni «precise» anche su «come trattare gli ospiti con sintomatologia simil Covid», che andavano isolati. I trasferimenti dagli ospedali, accettati su base volontaria da 15 Rsa, sono serviti «per salvare delle vite», ha detto ancora, quando gli ospedali erano al collasso. E gli anziani, ha sottolineato, hanno ricevuto migliori cure rimanendo nelle residenze perché «portare persone inferme nei pronto soccorso saturi sarebbe stato più rischioso per loro». Inoltre, «fare il tampone a persone con problemi respiratori era totalmente inutile, noi abbiamo detto alle Rsa di isolare quegli ospiti con sintomi». Sono in effetti pochissimi i casi accertati di contagio e, quindi, di tamponi. Su un totale di 3859 deceduti nelle Rsa - come scrive l'Iss in un rapporto basato su un questionario compilato da 577 strutture in tutta Italia - solo 133 sono risultati positivi a tamponi effettuati.