«Abbiamo bisogno che l’Europa cambi rapidamente le sue politiche datate e superate». Così il ministro della Salute, Roberto Speranza, si rivolge all'Unione in un'informativa al Senato sull'emergenza coronavirus. «È adesso che l’Europa deve dimostrare di essere una reale opportunità, una grande forza che favorisce gli investimenti, il lavoro, la crescita economica, la mitigazione delle diseguaglianze sociali. Non possiamo consentire che a una grave crisi sanitaria si sommi un’insostenibile e devastante crisi sociale», prosegue il ministro, parlando della tragedia globale che colpisce non solo i paesi più deboli. «Dopo la Cina, la grande America giorno dopo giorno è in difficoltà crescente. Nel Central Park di New York, un luogo simbolico, si sta allestendo un ospedale da campo, Mosca è in isolamento totale, tutta l’Europa è duramente colpita, la vicina Spagna nel giro di poche settimane ha superato il nostro numero di contagi in rapporto alla popolazione», argomenta Speranza, convinto che di fronte a questa emergenza siano ormai decisamente superate vecchie dispute geopolitiche. «È l’ora della cooperazione internazionale, della solidarietà. Nessuno si salva da solo, perché viviamo in un mondo interdipendente e perché il virus non conosce confini. Come ha ricordato Papa Francesco, pregando da solo in una piazza San Pietro deserta, ci siamo accorti che non possiamo andare avanti ciascuno per conto suo, ma solo insieme», conclude il ministro della Sanità. Ma il ministro fornisce chiarimenti anche sulla durata delle misure adottate dal governo per contenere la diffusione del virus:  «È dalle valutazioni figlie delle indicazioni del nostro Comitato tecnico scientifico che scaturisce la decisione del Governo di confermare fino al 13 aprile tutte le misure di limitazione delle attività economiche e sociali e degli spostamenti individuali precedentemente adottate».