In tempi di psicosi e allarmi le fake - le care vecchie balle - si moltiplicano. L'ultima, in termini di tempo, è arrivata dal governatore del Veneto Luca Zaia, il quale ha pubblicamente dichiarato quanto segue: "I cinesi non si lavano e tutti li abbiamo visti mangiare topi vivi". La secondo fake riguarda invece la birra Corona. In comune hanno solo il nome. Ma uno fa riferimento birra - la birra Corona - e l'altro al famigerato CoronaVirus che in questo momento sta spaventando mezzo mondo, Italia compresa. Ma tanto basta il nome, per l'appunto, a creare confusione, spavento e allarme. Altrimenti non si spiegherebbe l'improvviso tonfo in borsa della famosa birra messicana: - 8 punti a Wall Street.  Non solo, secondo Yougov, la più importante società internazionale di ricerche di mercato e analisi dei dati basata su Internet, il punteggio della birra Corona è sceso da 75 punti a 51 in poche settimane. Il risultato più scadente degli ultimi anni. Già qualche settimana fa, quando il Coronavirus era solo un problema cinese,  lufficio comunicazione di Constellation Brands , lazienda produttrice di Corona, si era pubblicamente augurato «che i consumatori capiscano che non cè nessuna connessione » tra il virus e la birra. Un augurio finito male.