Lo dice da tempo, il deputato di Forza Italia ed ex Ministro dell’Economia Renato Brunetta: si torni ai risultati delle politiche 2018. Tradotto: si formi una nuova maggioranza di centrodestra, con il sostegno di Italia Viva e dei fuoriusciti 5 Stelle al gruppo misto che sono sempre in aumento. «Fino ad ora sono rimasto inascoltato, ora vedo che in molti stanno convergendo sulle mie posizioni, anche se dicono il contrario...». In che senso vuole tornare al 4 marzo 2018? Io voglio tornare a quei risultati elettorali: il centrodestra unito quelle elezioni le aveva vinte col 37% dei voti, il Movimento 5 Stelle le aveva perse col 32% e il centrosinistra le aveva straperse. Allora bisognava fare un governo a base centrodestra, trovando in Parlamento i voti mancanti, circa 40-50 deputati alla Camera e 25 al Senato. Però la storia è andata diversamente e sono passati quasi due anni. Salvini allora disse che non voleva andare per funghi e trovare in Parlamento i voti mancanti, ma col senno di poi fu un errore tragico, perché nel frattempo abbiamo avuto due governi disastrosi. Inoltre, a ben vedere, quella scelta mise al centro della vita politica italiana proprio i 5 Stelle - con a loro carica eversiva in economia e nelle istituzioni- che le elezioni politiche le avevano perse. Questa, però, ormai è storia. Sì, ma è una storia che contiene anche la chiave per far uscire il Paese dalla crisi in cui è stato cacciato: economica, istituzionale e morale. Ripeto: torniamo all’esito del 2018.Torniamoci: quindi lei dice che deve finire il Conte 2 ma non la legislatura?Non lo dico io ma la Costituzione: le legislature finiscono quando non ci sono più maggioranze possibili in Parlamento. Nel nostro regime parlamentare, i governi si formano nelle Camere, coerentemente, anche se non sempre avviene, coi risultati elettorali. C’è spazio per un altro governo, a Parlamento invariato? Sarò più esplicito: si è fatto il Conte 1 perché si è trovata una maggioranza in Parlamento; si è fatto il Conte 2 perché si è trovata una maggioranza diversa; si potrebbe fare il terzo governo di legislatura se si trovasse un’altra maggioranza ancora. Chi dice il contrario, cioè che dopo il Conte 2 si può solo votare, non conosce la Costituzione. Il Parlamento si scioglie solo se non ci sono più maggioranze possibili. Non è fantapolitica? Assolutamente no. Le dico di più. Un’altra maggioranza in Parlamento è a portata di mano e non solo è possibile, ma è anche la più legittima perché vicina al volere espresso dal popolo italiano alle urne.Come sarebbe composta?Parte dal centrodestra unito, si allarga ai tanti ormai fuoriusciti dei 5 Stelle e si allarga ancora a Italia Viva, che in questi mesi ha dimostrato di avere più vicinanza programmatica col centrodestra che con il Pd e il resto della sinistra. Basti pensare solo alle prese di posizione sulla giustizia e la prescrizione. Il caos generato dal dibattito in merito alla prescrizione, su cui voi di Fi siete in prima linea con la legge Costa, è una vostra vittoria. Noi siamo all’opposizione (nel Conte 1 come nel Conte 2) e ci siamo battuti con tutte le nostre forze per cambiare la norma che blocca la prescrizione, che è un abominio incostituzionale e distrugge lo Stato di diritto. Oggi continuiamo la battaglia e rivendichiamo la nostra coerenza, invece qualcuno dovrebbe invece fare autocritica. Nello specifico, gli amici della Lega che quella legge hanno votato; e la sinistra e il Pd, che quella legge in qualche modo stanno ancora difendendo, pena la caduta del loro governo. Lei però sa che la sua posizione sul possibile nuovo governo non è condivisa da tutti, nemmeno a destra. A me sembra di non dire nulla di strano e, anzi, mi sorprendo che non ci abbia ancora pensato nessuno. Lo ripeto, la maggioranza che io indico è a portata di mano e avrebbe un asso in più, rispetto all’attuale governo: un programma validato dagli elettori durante le ultime elezioni politiche. I mal di pancia che vedo sono dovuti unicamente ai tanti egoismi e alle tante miopie che albergano nel centrodestra come in Italia Viva. Ma ritorniamo al programma: è condiviso nel centrodestra, ma non con gli esponenti di Italia Viva e gli ex 5 Stelle. Non è del tutto vero. Mi sembra, anzi, che questi due soggetti avrebbero una motivazione politico-programmatica per unirsi al centrodestra di molto superiore a quella che ha unito nel contratto di governo Lega e 5 Stelle nel Conte 1 e ora Pd e 5 Stelle Conte 2. Gli schieramenti del Conte 1 e del Conte 2 stavano e stanno insieme, come si è visto, come il diavolo e l’acqua santa. Visto che c’è questa convergenza politico- programmatica, voi di Forza Italia non temete la concorrenza di Italia Viva? Italia Viva è una formazione giovane, che esce dal Pd e deve ancora legittimarsi al centro. Forza Italia, invece, il centro lo sta rappresentando da oltre 25 anni, dunque non c’è nessuna preoccupazione. In questo momento, ci sono solo gli interessi del Paese da difendere, in politica economica come nella giustizia. La presenza di uno come Matteo Renzi non sarebbe ingombrante in una possibile alleanza di centrodestra? Vanno sempre tenuti presente i numeri, che parlano chiaro: Forza Italia in Parlamento conta circa 155 tra deputati e senatori, poco meno della Lega. Renzi, invece, ne ha circa un quarto. Lo scontro in corso sulla prescrizione, dunque, sarà l’occasione per la spallata? Perché voi giornalisti parlate sempre di spallata? Il Conte 1 e il Conte 2 sono state le sole spallate di questa legislatura. Un nuovo governo con la maggioranza di centrodestra che ho indicato, invece, sarebbe un ritorno alla volontà del popolo sovrano. E quando succederà? A volte le cose succedono all’improvviso, a volte maturano nel tempo. Io credo che sia necessario tornare ai fondamentali, ovvero che chi vince le elezioni ha il diritto e dovere di governare. Ripeto, abbiamo tempo: grazie al semestre bianco sui generis prodotto dal referendum confermativo in programma per marzo, non è possibile sciogliere le Camere prima. Poi occorre ridisegnare i collegi e si arriva all’estate. In autunno, causa legge di Bilancio, è altamente improbabile andare alle elezioni. Quindi l’unica finestra ancora disponibile è il periodo fine inverno-inizio primavera del 2021. Calma e gesso, matureranno anche le nespole come matureranno le decisioni dei protagonisti di questa strategia: se ci fosse subito un cambio di maggioranza, e quindi di governo, ci sarebbero a disposizione tutte le nomine di primavera, la gestione del referendum, la definizione dei nuovi collegi, la prossima legge di Bilancio e per finire, se si tirasse dritto, il nuovo presidente della Repubblica. Per non parlare della nuova legge elettorale. Beh, penso che tutto questo, a partire dal rilancio dell’economia del paese, meriti una seria riflessione nel centrodestra e in Renzi per salvare il Paese e ripristinare una volta per tutte le regole del gioco della nostra democrazia.