Ieri mattina i detenuti del carcere di Campobasso hanno fatto sentire le loro urla e rumori fino in strada, destando preoccupazione nei passanti e residenti della zona. Hanno sbattuto contro le grate delle finestre delle celle e urlato per cercare di attirare l'attenzione. I detenuti protestano per denunciare la situazione dell’infermeria dell'istituto di pena. Mancano i farmaci, soprattutto quelli di fascia C e mancano gli infermieri. I tre che sono rimasti dopo il mancato rinnovo del contratto ad altri due non riescono a far fronte alle esigenze quotidiane dei detenuti. Da due anni, inoltre, manca il supporto del personale medico del Sert per il sostegno terapeutico ai reclusi tossicodipendenti. Il carcere molisano risulta anche avere un sovraffollamento del 168%. Com’è noto tale fattore è stato anche uno dei motivi che ha determinato una grave agitazione e dimostrazione da parte delle persone ristrette che si è verificata nella serata e in alcune ore della notte del giorno 22 maggio 2019.

Nel corso dell’agitazione alcuni detenuti hanno dato fuoco a suppellettili e si è sviluppato un incendio, che ha coinvolto l’attenzione e la preoccupazione anche della cittadinanza e che è stato domato con l’intervento dei Vigli del fuoco. Due reclusi si sarebbero inferti ferite probabilmente con alcune lamette ( sono stati medicati e non è stato necessario il loro trasferimento in ospedale) un terzo sarebbe scivolato ed un quarto sarebbe caduto in terra dopo un malore. La protesta è stata contenuta ed è rientrata senza conseguenze grazie alla professionalità del personale di Polizia penitenziaria. Il carcere – secondo quanto riportato dal Garante nazionale delle persone private della libertà- colpisce per la sua struttura simile al ' panottico', di fine ‘ 800: una struttura esagonale su tre piani, con cinque bracci a raggiera intorno a una torre cilindrica e la cui organizzazione degli spazi risente fortemente dei limiti strutturali, nonostante gli sforzi della Direzione di migliorare gli ambienti.

Ma ritorniamo ai motivi della protesta di ieri. Si tratta di un problema che riguarda tutti e tre le carceri molisane. Sempre secondo l’Autorità del garante nazionale, nel momento della visita l’area sanitaria è risultata senza dubbio una delle criticità principali nel territorio oggetto della visita e anche l’elemento che condiziona negativamente in termini complessivi la qualità della vita detentiva negli Istituti penitenziari. In tutti e tre gli Istituti visitati è emersa la carenza di un supporto sanitario adeguato da parte dell’Azienda Sanitaria regionale del Molise che ha eliminato la fornitura dei farmaci di fascia “c” equiparando la ragione sociale dei detenuti agli altri cittadini residenti in regione.

Proprio nel carcere di Campobasso – come si evince dal rapporto del Garante - ha colpito negativamente l’assenza di assistenza sanitaria sulle 24 ore. Infatti, nella notte – più precisamente, dalle ore 20 alle ore 8 del mattino successivo – non è presente il medico, ma solo un infermiere e pertanto in caso di urgenza spesso si è costretti a riferirsi al servizio medico del 118. Dal riscontro del “Registro eventi diversi”, che la delegazione del Garante ha preso in esame, risultano conseguentemente molti invii in ospedale ( 44 episodi dal 1 gennaio a al 23 luglio 2018) soprattutto nelle ore notturne. Un problema a quanto pare rimasto invariato, tanto da portare i detenuti all’esasperazione.