Sono più di un milione le famiglie che fino all’inizio dell’anno hanno presentato la proprie domande per il reddito o la pensione di cittadinanza. Di queste, 1 milione ( 67 per cento) sono state accolte, 88 mila ( 5 per cento) sono in lavorazione e 457 mila ( 28 per cento) sono state respinte o cancellate.

Dallo scorso mese di aprile ad oggi, invece, 56 mila nuclei hanno perso il diritto al sussidio.

Sono questi i dati diffusi oggi dall’Inps nel consueto Osservatorio mensile. Analizzando le domande fino al 7 gennaio, si evince che l’ 80 per cento viene trasmesso dai Caf e dai Patronati e il 20 dalle Poste italiane.

Quest’ultima percentuale sale al 31 per cento se si considerano le domande pervenute dalle regioni del Nord e scende al 15 per cento per quelle pervenute dalle regioni del Sud e delle Isole.

Le regioni del Sud e delle Isole, con 911 mila nuclei ( 56 per cento), detengono il primato delle domande pervenute, seguite dalle regioni del Nord, con 463 mila nuclei ( 28 per cento), e da quelle del Centro con 268 mila nuclei ( 16 per cento).

Complessivamente, sono state accolte le domande di 1,1 milioni di famiglie.

Di queste, però, 56 mila hanno già perso il diritto. I nuclei restanti ( 1,041 milioni) sono costituiti per 916 mila da percettori di reddito di cittadinanza, con 2,4 milioni di persone coinvolte, e per 126 mila da percettori di pensione di cittadinanza, con 143 mila persone coinvolte.

La percentuale di composizione tra le due prestazioni erogate varia in virtù della zona geografica.

I nuclei percettori di reddito di cittadinanza passano dal 90 per cento nelle regioni del Sud e delle Isole, all’ 85 per cento nelle regioni del Centro per poi diminuire ulteriormente di due punti percentuali nelle regioni del Nord.

Intanto la ministra Nunzia Catalfo ha annunciato che sono allo studio nuovi incentivi per sostentere l'occupazione nel Mezzogiorno, con un'attenzione particolare alle donne.