12 dicembre 1969: alle 16.37 esplode una bomba al tritolo nel salone centrale della Banca dell’Agricoltura, a Milano. Muoiono 17 persone e 87 rimangono ferite.

15 dicembre 1969: muore in circostanze ancora non chiarite, precipitando dal quarto piano della questura, l’anarchico Giuseppe Pinelli, indagato come esecutore della strage.

16 dicembre 1969: vengono arrestati gli anarchici Pietro Valpreda e Mario Merlino ( neofascista infiltrato nel circolo anarchico). La provenienza delle borse per l’esplosivo, però, apre la «pista nera».

13 aprile 1971: vengono arrestati i militanti dell’estrema destra padovana di Ordine Nuovo, Franco Freda e Giovanni Ventura.

23 febbraio 1972: si apre a Roma il primo processo per la strage contro Valpreda e Merlino, trasferito poi a Milano e infine a Catanzaro per motivi di ordine pubblico.

17 maggio 1972: il commissario di polizia Luigi Calabresi viene ucciso a Milano da un commando di militanti di Lotta Continua.

20 marzo 1981: a Catanzaro si conclude il processo di appello con l’assoluzione dei neofascisti per insufficienza di prove ( confermata anche dalla Corte d’assise d’Appello di Bari nel 1985).

11 aprile 1995: inizia l’inchiesta di Milano di Guido Salvini.

30 giugno 2001: vengono condannati all’ergastolo per strage Carlo Maria Maggi, Delfo Zorzi, Giancarlo Rognoni.

12 marzo 2004: gli imputati vengono assolti in appello per insufficienza di prove.

10 giugno 2005: la Cassazione conferma le assoluzioni degli imputati ma nelle motivazioni scrive che la strage fu organizzata da Ordine Nuovo, capitanato da Freda e Ventura, non più processabili perchè già assolti.