A circa metà della strada tra Dortmund e Hannover, in Germania, nella regione Renania settentrionale/ Vestfalia, nel circondario di Padenborn, su una collina attorno alla cittadina di Bueren, si trova un antico castello, Wawen ( da cui Wawenburg, cittàdel castello di Wawen), che ha un posto importante nella storia del nazismo tedesco.

Si tratta di una singolare costruzione, nota sin dall'anno 1000 come fortezza di Wifilburg, fatta erigere in pietra su un antichissimo terreno di sepolture, dal Conte Fríederich von Arnsberg ( 1123), i cui eredi lo vendettero ( 1300) al Conte di Weldeck. Costui a sua volta donò il castello al Vescovo della città di Padenborn ( 1415) e, nel 1650, dopo la Guerra dei Trent'anni, esso passò ai Vescovi- principi, dapprima nella persona del Vescovo Theodor Adolf von der Recke e quindi in quella del vescovo Ferdínand von Fdrstenberg, che lo mantennero per oltre un secolo e mezzo.

Nel 1802, nel corso delle guerre napoleoniche, la Prussia invase la Renania e il castello divenne possesso prussiano. Conclusasi nel 1815 l'epopea napoleonica, il castello ritornò alla amministrazione del Circondario di Padenborn nella persona del suo Sindaco, ma nello stesso anno fu colpito da un incendio, che ne causò alcuni diroccamenti e danneggiò alquanto la Torre nord. Questa venne ricostruita e ristrutturata nel 1925 e, con l'occasione, il castello fu arricchito con un ostello, un ristorante e un piccolo museo.

E fu nel 1933 che il Reichfuehrer SS Heinrich Himmler ( uno dei più stretti collaboratori di Hitler) che era alla ricerca di un sito adatto alla installazione di una elitaria ' Reichsfuehrerschule SS' ( Scuola per la educazione ideologica degli ufficiali SS) scelse a quello scopo il castello di Wawelsburg, in quanto vicino a due luoghi simbolo delle mitologia, della gloria e del potere degli antichi germani. Il primo di questi luoghi era la foresta di Teutoburgo ( ove, nel 9 d. C., le tribù germaniche di Arminio distrussero in tre giorni le tre legioni romane del console Publio Quintilio Varo, bloccandone l'invasione) e il secondo l'' Externsteine' ( formazione rocciosa megalitica già sede di culti pagani, che comprendeva l’albero sacro che collegava la terra al ove i sassoni, nel 772 d. C., avevano opposto feroce resistenza a Carlo Magno). La zona si prestava anche alla costruzione di una città modello delle SS, con uffici, edifici commerciali, impianti sportivi, a costituire la base del ' Zentrum der neuen Welt' ( Centro del nuovo mondo) vagheggiato da Himmler, con il castello come cuore e cervello della città.

Il Reichsfuehrer affittò pertanto il castello dal Sindaco di Padenborn per 100 anni alla somma simbolica di 100 marchi all'anno e dette l'incarico di ristrutturarlo all'architetto Siegfried Taubert secondo le sue direttive, con l'intervento economico del R. A. D. ( Reichsarbeitsdíenst - Ufficio statale del lavoro) ed ideologico dell'” Ahnenerbe” ( Società SS per le ricerche su storia, cultura e antropologia della razza ariana, fondata dallo stesso Himmler). Alla ristrutturazione del castello ( nel quale scomparvero, l'ostello, il museo e il ristorante) contribuirono successivamente anche, dal 1938, gli architetti Hermann Bartels e Walter Franzius l'esoterista Karl Maria Wiligut ( detto ' Weisthor', da sempre maestro di esoterismo cL Himmler), che si rifecero, nella ricostruzione, al leggendario castello di Camelot di Re Artù, e a quello di Marienburg ( Polonia) che era stato fondato nel 1270 dai Cavalieri dell'Ordine Teutonico.

Attualmente il castello appare esternamente nella sua struttura originale in stile barocco West Renaissance, orientato in modo anomalo con asse Nord- Sud e non Est- Ovest, ed è costituito da due bracci uniti fra di loro ad angolo acuto a formare una punta come di lancia ( a sembianza della mitica lancia di Longino che trafisse il costato di Gesù), con una torretta al termine di ogni braccio e un'altra, più grande, alta e imponente al vertice del triangolo. Internamente si trova un ampio cortile triangolare con 12 porte ( sei per ogni braccio) affacciate su di esso, che immettono al loro interno e un portale centrale che si apre nella Torre nord, tutte decorate con simboli allegorici. In ciascun braccio ci sono 12 stanze, ognuna delle quali portava il nome di uno degli eroi della storia o della mitologia germanica, quali Widukind, Parsifal, Sigfrido, Enrico XII di Baviera ' il Leone', Re Artù Pendragone: una, col nome di Ernico I di Sassonia, era riservata a Himmler, il quale credeva di essere la reincarnazione del re sassone. Nel braccio orientale del castello si trovava una imponente biblioteca, ricca di oltre 12.000 volumi raccolti sulla storia dei popoli ariani nei secoli.

La parte più interessante ed importante del Castello era la grande Torre nord centrale, che presentava due piani sovrapposti: quello superiore costituiva la “Obergruppenfuehresaal SS”, quello inferiore formava la cripta, detta ' Walhalla' ( Paradiso dei guerrieri morti in combattimento nella mitologia nordica).

Il primo locale presentava una vasta sala circolare, al centro della quale era una tavola rotonda ( rimembranze arturiane) con attorno 12 scranni destinati agli Obergruppenfuehrer “iniziati” e scelti personalmente da Himmler. Sul pavimento, un mosaico verde rappresentava una grande ruota solare nera (' Schwarze sonne') con inseriti 12 raggi formati da svastiche stilizzata ( rune della vittoria ) convergenti al centro su un disco probabilmente d'oro massiccio. Essa era destinata alle riunioni dei 12 iniziati sotto la presidenza del Capo supremo Himmler. Il locale inferiore era destinato alle celebrazioni funebri degli ufficiali SS caduti gloriosamente in guerra ed era formato da un'altra sala circolare in corrispondenza di quella superiore, circondata da 12 colonne, ciascuna posta su un piedistallo. Una grande svastica runica sul soffitto incombeva su una fossa circolare centrale nel pavimento, nella quale era destinata ad ardere una fiamma perenne ( peraltro quasi mai accesa). Nella parete est della cripta era stata ricavata una nicchia, chiusa da uno sportello bronzeo, destinata a conservare i ' Totenkopfring' degli alti ufficiali SS defunti: un anello d'argento con all'esterno un teschio e fronde di quercia, sul tipo di quello del mitico eroe scandinavo Thor, e all'interno una incisione col nome del possessore e la data della consegna.

Nel 1935 venne inaugurata la ' Reichfuehrerschule SS', nella quale gli allievi ufficiali SS avrebbero appreso la preistoria, storia medioevale dei nibelungi, dei teutoni e dei sassoni e il folklore popolare delle antiche genti germaniche, fondamenti per la fondazione di una elite razziale tedesca pura, basata su una religione, laica che, nel credo dei futuri ufficiali, avrebbe dovuto soppiantare il Cristianesimo in tutte le sue forme, dimostrando e affermando la superiorità della razza ariana su tutte le altre. Il Castello divenne anche sede segreta di un alto Ordine cavalleresco esoterico, mistico, alchemico denominato del ' Sole nero di Thule' ( Il Sole nero è un antico simbolo druidico, segno di potenza assoluta, che lo pone al centro della galassia, di cui il Sole bianco del nostro sistema solare era un satellite.

Thule era una mitica isola, scomparsa, ritenuta sede della originaria, primigenia razza ariana). L'Ordine era costituito da 12 Cavalieri ' iniziati', tutti ufficiali superiori delle SS al cui decesso subentrava un altro parigrado sempre scelto dal Capo Himmler. Anche qualche civile, per volontà del Capo, entrò, negli anni, a far parte dei 12 “iniziati” ( Oswald Wirth, esorcista e cartomante; Karl Maria Viligut, esoterista, con accreditamento del grado di Obergruppenfuehrer). Il numero di 12 era stato stabilito da Himmler, suggestionato dal fatto che 12 era il numero perfetto ( 12 gli Apostoli di Gesù, 12 i segni zodiacali, 12 i mesi dell'anno, 12 gli Dei dell'Olimpo, 12 i Cavalieri della Tavola Rotonda, 12 le Tavole dell'eroe assiro- babilonese Gilgamesh) e quindi 12 sarebbero state le Divisioni delle Waffen SS e 12 i gradi della gerarchia militare.

E questa fu solo una delle numerose manifestazioni della sua esaltazione maniacale, fra le più eccentriche delle quali era la cerimonia di iniziazione di alcuni ufficiali superiori SS, basata sulla loro aspersione con “acqua potenziata” nella quale erano fatte cadere gocce del sangue dei “martiri del putch fallito di Monaco” ( 1923), spremute da una delle bandiere naziste che erano state immerse in quel sangue e sulla loro inspirazione di aria soffocante prodotta dal bruciamento di alcuni frammenti di tali bandiere.

Nel castello non ebbe mai luogo alcuna cerimonia e neppure vi si svolsero riunioni di Obergruppenfuehrer, eccetto una nella loro sala, nel marzo 1941 quando vi si discusse la pianificazione della operazione “Barbarossa' contro la Russia; e un’altra nel Wahalla allorchè, nell'ottobre 1942, venne cremato, nella fossa centrale, il corpo di un alto ufficiale SS morto in guerra, le cui ceneri, raccolte in una teca, vennero poste in cima a una delle colonne della cripta.

Il Wewelsburg perse ogni significato e importanza dal 1944, quando la Germania venne invasa dalle truppe alleate sbarcate nel giugno in Normandia; la Reishschule SS aveva cessato la sua attività sin dall'ottobre 1942. Nel marzo 1945, nel timore che il castello cadesse nelle mani dei militari della terza Divisione fanteria U. S. A., giunta a poche decine di chilometri da Biíren, Himmler ordinò al comandante rimasto nel castello di distruggerlo completamente ma, a causa della scarsità di esplosivo a disposizione, venne danneggiato solo parzialmente il braccio est e la struttura generale si Salvò. Dopo un periodo di oblio, il castello venne ricuperato e attualmente ospita un museo.