Il presidente delle Came- re penali Gian Domenico Caiazza annuncia querela nei confronti di Milena Gabanelli per le affermazioni sulle asserite «collusioni» grazie alle quali i mafiosi in carcere riuscirebbero a comunicare con le cosche tramite i propri avvocati.

La giornalista, si legge in una nota del leader dei penalisti, «si è preoccupata in questi giorni di avvertire i suoi affezionati lettori che i detenuti per mafia in regime di massima sicurezza mantengono i contatti con le cosche di appartenenza tramite i propri difensori, i cui colloqui non sono monitorabili», rileva Caiazza.

«Questo emergerebbe, a detta della giornalista, da migliaia di atti processuali, sebbene in modo tardivo e casuale. Insomma, la collusione è la regola, il suo accertamento purtroppo solo episodico», aggiunge.

«Sarebbe questo dunque il giornalismo d’inchiesta nel nostro Paese, uno spettacolo miserando e miserabile di approssimazione, genericità, indifferenza e mancanza di rispetto per la dignità e la reputazione di una intera categoria di professionisti. Gabanelli verrà ora a raccontarci in tribunale i riscontri che avrà certamente raccolto in ordine a una simile, strabiliante e diffamatoria accusa nei confronti di tutti gli avvocati penalisti italiani impegnati in quei delicatissimi processi».

Il presidente dell’Ucpi ricorda che «a nessuno è concesso farsi beffa con tanta disinvoltura della dignità altrui; e sarà bene che Gabanelli ricordi che aggredire la libertà e la funzione del difensore significa, da che mondo è mondo, aggredire la libertà di tutti i cittadini, Gabanelli compresa»