Blitz notturni con gli esplosivi, omicidi, stupri, esecuzioni sommarie, torture efferate, sparizioni, veri e propri eccidi nei villaggi. Sono le pratiche degli “squadroni della morte” afghani che per conto del governo di Kabul ( ma agiscono in forma clandestina) danno la caccia ai «terroristi», veri o presunti, e ai loro fiancheggiatori.

Corpi speciali addestrati, foraggiati e sostenuti dalla Cia, come denuncia l’ultimo rapporto dell’ong statunitense Human right Watch che illumina le atrocità commesse regolarmente da queste squadre senza scrupoli impegnate nella guerra occulta contro le milizie taliban o dello Stato islamico ( Isis). Nelle loro selvagge incursioni i paramilitari afghani non risparmiano certo la popolazione civile spesso accusata di proteggere i jihadisti e impiegano gli stessi metodi degli avversari, seminando il terrore al loro passaggio.

«La Cia ha reso possibile a queste forze afgane abusive di commettere atrocità tra le quali esecuzioni extragiudiziali e scomparse senza controllo», ha detto Patricia Gossman, autrice del rapporto nonchè direttore associato di Hrw in Asia. «Caso dopo caso, queste forze hanno semplicemente sparato a persone che erano già in loro custodia consegnando intere comunità al terrore di azioni notturne abusive e raid aerei indiscriminati».

Pur facendo parte della Direzione nazionale per la sicurezza ( Nds), in realtà i gruppi paramilitari operano in modo quasi indipendente dalle autorità afghane e non sono sottoposte ai controlli usuali.

Il rapporto documenta 14 casi avvenuti tra la fine del 2017 e la metà del 2019 nei quali delle «squadre d’assalto» appoggiate dai servizi segreti americani avrebbero commesso gravi abusi nel corso di ripetute missioni notturne. Tra queste, una condotta nella provincia sud- orientale della Paktia, in cui l’unità paramilitare avrebbe ucciso 11 uomini, tra cui 8 che erano a casa per le vacanze di Eid.

Queste milizie segrete, il cui sostegno da parte della Central intelligence agency rappresenta una «tradizione» che continua dai tempi della guerra sovietico- afgana degli anni 80 in cui nacque l’embrione di al Qaeda, sono state a lungo utilizzate contro i talebani e vengono considerate uno strumento importante nella guerra contro gli insorti.

Da parte sua il portavoce della Cia, Timothy Barrett, ha affermato che l’agenzia conduce le sue operazioni globali secondo un solido sistema di controllo che rispetta le convenzioni internazionali: «A differenza dei talebani, gli Stati Uniti sono impegnati nel rispetto dello stato di diritto», ha replicato Barrett, definendo «esagerate» le accuse di Hrw.

Al contrario, Hrw afferma che in diversi casi, le incursioni di solito condotte nelle aree controllate dai talebani - sono state sostenute da raid aerei della Nato nei quali venivano uccisi civili «in modo indiscriminato oppure sproporzionato». Un lavoro di squadra dunque. In altri casi, così sempre l’associazione internazionale per i diritti umani, sono state arrestate delle persone senza che sia stato comunicato alle famiglie il luogo delle detenzioni.