«Mio figlio era pulito e sincero». Così il padre di Luca Sacchi ricorda il 24enne ucciso con un colpo di pistola mercoledì notte davanti a un pub di Roma, in zona Appio. Alla conferenza stampa indetta dalla famiglia Alfonso Sacchi ricorda commosso e dice: «Era stupendo, sempre con il sorriso e aveva tanta voglia di vivere. Gli dicevo di non fidarsi e di stare attento anche a suo fratello. Luca aveva una grande passione per lo sport».

Di quel maledetto mercoledì scorso Alfonso Sacchi ricorda: «Non aveva bisogno di soldi. La sera della tragedia gli ho fatto una puntura perché aveva male alla schiena, l’ho abbracciato, mi ha dato un bacio e mi ha detto “ti voglio bene”. È stata l'ultima volta che l'ho visto. «Chiedo solo giustizia per Luca, era una brava persona». Il pensiero va al fratello di Luca: «Il piccolo ha 19 anni e ogni sera piange. Lo ha visto per terra col sangue che gli usciva dalla testa e lui cercava di tamponare».

Il discorso cade inevitabilmente su Anastasia, la fidanzata di Luca: «Era come una figlia, la sera dell’omicidio le ho detto che eravamo la sua famiglia. È venuta a casa e io l’ho abbracciata, le ho dato coraggio e abbiamo pianto tutti insieme. Ha dormito da noi una notte e poi non si è vista più....». Alfonso Sacchi aggiunge: «Di mio figlio posso dire quello che volete, della fidanzata no. Posso solo dire che era una brava ragazza, lui la amava e l'amavo pure io. Io spero che Anastasia sia pulita, come la conoscevamo noi. Altrimenti aggiungeremmo dolore su dolore».

L’avvocata Armida Decina, legale della famiglia Sacchi, nel corso di una conferenza stampa, ha anche chiarito: «Anastasia ci ha raccontato ciò che ha detto ai carabinieri. Lo ha detto a tutti, non ci ha mai parlato né degli zaini né della “compravendita”» . Già la droga che fa da sfondo all’omicidio di Luca e il suo rapporto con l’amico.

«Luca aveva pochi amici. Giovanni aveva fatto il liceo con mio figlio, ma si erano persi di vista, poi hanno ricominciato a vedersi. Gli dicevo di stare attento, ma mi fidavo di mio figlio, era pulito e cristallino. Ho un ristorante e lui non aveva bisogno di soldi. Luca era uno sportivo e non andava né con la droga né con armi in tasca. Giovanni era suo amico e andavano in moto insieme, ma non è mai venuto a casa nostra».

L’avvocato Paolo Salice ci tiene a precisare: «Non sappiamo nulla. Ci sono delle ombre, ma non solo su Anastasia... Anche sulla figura di alcune persone coinvolte. Noi speriamo che Anastasia non c’entri nulla. Speriamo che la ragazza abbia detto la verità, se dovesse emergere altro prenderemo noi le nostre posizioni» . L’avvocato Paolo Salice dice: «Quello che chiediamo è che non venga accostata la famiglia Sacchi, né Luca, con la vicenda droga. Speriamo in un processo rapido e non ventennale». Poi chiarisce: «Del Grosso e Pirino non potranno accedere all’abbreviato per via delle aggravanti contestate».