I Corti della Formica, il primo festival di corti teatrali è tra gli appuntamenti più attesi a Napoli che ha conquistato uno spazio importante nel panorama artistico. L’ideatore e il direttore artistico di questa rassegna è Gianmarco Cesario. Giunta alla quattordicesima edizione, si distingue per il carattere smart delle rappresentazioni: 12 corti della durata di 20 minuti ciascuno per 4 serate di seguito fino al 13 ottobre. Certamente di durata breve ma nondimeno corposi e originali nella scrittura drammaturgica, nell’attualità dei temi affrontati come l’omofobia, la violenza sulle donne, il linguaggio dell’odio su internet, rapporto genitori e figli, così come nella messa in scena ad opera di compagnie, registi, attori e attrici che, spesso emergono professionalmente anche grazie al Festival. Uno dei palcoscenici prestigiosi è sicuramente il Positano Teatro Festival Premio Annibale Ruccello, diretto da Gerardo D’Andrea, che ha creato la sezione de Il Teatro che verrà che ospita tre corti teatrali scelti dallo stesso direttore. Ed ancora tra i 12 scelti ci sono due corti scelti grazie alla collaborazione con la rassegna Le Cortigiane diretta da Tiziana Tirrito. “Fare Rete è indispensabile - sottolinea Gianmarco Cesario - perché il corto non è un’opera che ha un suo circuito teatrale ma a partire dal nostro Festival autori ed attori trovano poi spazio in altre rassegne”. Una fucina di giovani talenti che ogni anno arrivano da tutta Italia, tra cui la Toscana, Roma e la Sicilia. Ma essendo un Festival privo di contributi, si avvale di un piccolissimo supporto grazie ad un lungimirante sponsor che va assolutamente citato, l’impresa centenaria Ottica Sacco, non ha le risorse per poter ospitare le compagnie provenienti dal resto d’Italia. “È una delle manifestazioni più longeve nel territorio – precisa Cesario - e vanta, come unica risorsa, quella costituita dal pubblico, che sembra sempre costantemente apprezzare la programmazione che, dal 2005, offre grazie soprattutto all’entusiasmante partecipazione di autori ed artisti che da tutta Italia ci propongono sempre idee stimolanti da portare in scena. Con tutte le difficoltà e gli oneri di una piccola, ma comunque impegnativa, impresa come questa – continua il direttore artistico - siamo ancora qui e ci auguriamo di essere ancora in corsa per parecchio tempo, perché, come dicevano i latini, “per aspera ad astra” e noi vogliamo assolutamente arrivare alle stelle”. L’originalità del Festival è che i corti, in gruppi di tre per le quattro serate di programmazione, saranno giudicati dalla giuria di under 25 selezionati tra giovani frequentatori di teatro. Ogni sera i componenti del cast, subito dopo ogni singola rappresentazione, intratterranno con pubblico e giuria una sorta di dibattito. La premiazione avrà luogo la sera del 18 ottobre ed in quell’occasione la giuria designerà il vincitore per il miglior corto ed anche il miglior autore di testo originale, miglior attore, miglior attrice, miglior regista, e la targa per il migliore adattamento, mentre il premio della giuria popolare sarà stabilito dal pubblico in sala, che designerà i quattro finalisti (uno per serata), tra i quali sarà eletto vincitore assoluto quello andato in scena nella serata con maggior affluenza di pubblico. Altre targhe speciali saranno assegnate dal nostro sponsor allo spettacolo con il miglior gusto estetico, la targa dedicata alla memoria di Daniele Mattera, per lo spettacolo che utilizza espressione corporea, i passaporti per Positano, consegnati da Gerardo D’Andrea che da otto edizioni riserva una vetrina nell’ambito della sua programmazione, e tre segnalazioni per la rassegna Acting Drama presso il Teatro Gelsomino di Afragola. La rassegna è ospitata dal Teatro Tram, già da due anni, con inizio alle 20,30. Nella prima serata in scena “In-sanità” di Pietro Fusco, interpretato e diretto da Peppe Romano; “Pop corn” testo e regia Nello Provenzano con Roberto Ingenito, Laura Pagliara; Sulle note dell’inconscio” testo e regia Filippo Stasi con Anna Bocchino, Emanuele Iovino, Luigi Imperato, Nicola Tartarone. Venerdì 11 ottobre, il trittico con “Dirty web story” testo e regia rossella santoro con Lara Baldini, Antonella Mauro, Pasquale Ramaschiello, Alessandro Coppola, Pasquale Minopoli, Debora Ricci, a seguire “Ghiunè” di Roberta Sandias con Valentina Elia, Giulia Navarra, regia Maurizio Azzurro;Storie di incroci e d’anarchia” di e con Veronica Milaneschi, regia Patrizio Cigliano. Sabato 12 ottobre, in scena: “Chi ha ucciso mio padre” testo e regia Massimo Stinco dal romanzo di Edouard Louis con Massimiliano Raboni, madri dei villaggi perduti di Fiore Zulli, dalla tradizione orale del popolo Amhara dell'Etiopia, regia ed interpretazione Carla Robertson, “Nonni fantasmi” di Fabio Catalano con Michele Capone, Rosanna De Bonis , Federica Pirone, Peppe Villa, regia Angela Rosa D’Auria. Domenica si conclude il Festival conDead man working” di Valerio Bruner, liberamente ispirato a La Macchina Umana, Dylan Dog con Luca Sangiovanni, Diego Sommaripa, Franco Nappi, Adriano Fiorillo e la regia Francesca Romana Bergamo;il malato immaginato” testo e regia Gianluca Botta con Rossella Corporente, Gianluca Botta, Valerio Sarnelli;L’eretica” testo e regia di Angelo Castaldo con Chiara Cappelli. Il biglietto d’ingresso è di 12 euro.